In una notte senza luna, due uomini si incontrarono in una strada deserta.
“Sono alla ricerca di una bottega che deve trovarsi da queste parti e che si chiama la “Bottega delle lampade“, disse il primo uomo. “Io abito qui vicino e posso indicarti la strada“, disse il secondo uomo.
“Dovrei poterla trovare da solo. Mi sono state date tutte le indicazioni necessario e le ho annotate“, riprese il primo.
“Ma allora, perché me ne parli?“.
“Giusto per parlare“.
“Quindi, ciò che cerchi è un po’ di compagnia e non delle indicazioni!“.
“Suppongo di sì“.
“Ma per te sarebbe più semplice seguire le indicazioni più precise di un abitante del luogo, ora che sei giunto fin qui, soprattutto perché d’ora in poi la strada diventerà più difficile“.
“Ho fiducia in ciò che mi è già stato detto e che mi ha permesso di arrivare fin qui. Non sono sicuro di potermi fidare di qualcosa o di qualcun altro“.
“Così, benché una volta tu abbia già dato fiducia a qualcuno che ti ha dato le informazioni iniziali, non ti è stato insegnato un modo per sapere di chi fidarti“.
“È proprio così“.
“Hai qualche altro scopo?“.
“No, solo quello di trovare la ‘Bottega delle lampade’“.
“Posso chiederti perché sei alla ricerca di una bottega di lampade?“.
“Perché so, da fonte sicura, che vi si possono trovare certi apparecchi che permettono di leggere al buio“.
“È esatto. Ma ci vogliono una condizione preliminare e un’informazione indispensabile. Mi chiedo se tu ci abbia minimamente pensato“.
“Quale condizione? Quale informazione?“.
“La condizione per poter leggere con una lampada è di saper già leggere“.
“Non puoi provarlo!“.
“No di certo, in una notte buia come questa“.
“E qual è ‘l’informazione’?”.
“Eccola: la ‘Bottega delle lampade’ è ancora dove è sempre stata, ma le lampade sono state trasferite altrove“.
“Non so che cosa sia una ‘lampada’, ma mi sembra ovvio che la ‘Bottega delle lampade’ sia il luogo indicato per trovare un oggetto simile. È per questo motivo che, dopo tutto, viene chiamata ‘Bottega delle lampade’!“.
“‘Bottega delle lampade si può procurare delle lampade’, come pure ‘un luogo in cui una volta ci si poteva procurare delle lampade, ma dove ora non ce ne sono più’“.
“Non puoi provarlo!“.
“Molta gente potrebbe prenderti per un idiota“.
“Ma c’è molta gente che potrebbe dire che tu sei un idiota, anche se forse non lo sei. Probabilmente hai un secondo fine, come per esempio mandarmi a comprare lampade in un altro negozio, gestito da uno dei tuoi amici. O forse, in fin dei conti, non vuoi che io possegga una lampada“.
“Io sono peggiore di quanto tu creda. Anziché promettere delle ‘Botteghe di lampade’, e di lasciarti quindi supporre che vi troveresti la risposta ai tuoi problemi, cercherei anzitutto di scoprire se sai leggere o no. Cercherei di scoprire se ti trovi in prossimità di una bottega simile, oppure se per te c’è la possibilità di ottenere una lampada in qualche altro modo“.
I due uomini si guardarono un attimo, con tristezza. Poi ognuno se ne andò per la sua strada
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Lo sceicco Pir Shattari, autore di questa storia, morì in India nel 1632. La sua tomba si trova a Meerut.
Gli veniva attribuito il potere di avere contatti telepatici con i maestri “passati, presenti e futuri” e di dar loro il mezzo per proiettare il loro messaggio attraverso storie basate sulla vita quotidiana, di cui era uno specialista.
Pubblicato su www.sufi.it
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Foto di Sonia Simbolo