Maulana Jalaludin Rumi e altri riferiscono che Isa, figlio di Miriam, stava un giorno camminando in un deserto nei dintorni di Gerusalemme con alcune persone la cui avidità era ancora molto forte.
Costoro supplicarono Isa di rivelare loro il Nome Segreto grazie al quale resuscitava i morti. Egli disse: “Se ve lo dico, ne abuserete“.
Ma essi insistettero: “Siamo pronti e degni di conoscere il Name Segreto. Questa conoscenza rafforzerà la nostra fede!“.
“Non vi rendete conto di ciò che chiedete“, disse Isa. Tuttavia, rivelerò la Parola.
Poco dopo, Ie stesse persone stavano passeggiando in un luogo deserto, quando videro un mucchio di ossa biancastre: “Proviamo Ia Parola”, dissero I’un l’altro, e così fecero.
Non appena la Parola fu pronunciata, le ossa si rivestirono di carne; una bestia feroce e vorace riprese corpo sotto i loro occhi e li fece a pezzi. –
Coloro che sono dotati di ragione capiranno. Coloro che ne hanno poca potranno acquisirla attra versa lo studio di questo racconto.
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L’Isa di questa storia è Gesù, figlio di Maria. Lo stesso concetto è contenuto sia nell’Apprendista stregone che nelle opere di Rumi. Lo si ritrova spesso in molte leggende della tradizione orale dei dervisci che si riferiscono a Gesù.
Secondo la tradizione, uno dei più celebri “trasmettitori” di questa storia fu uno dei primi ad assumere il titolo di Sufi~Jabir (“Geber“), figlio di El-Hayyan, il fondatore dell’alchimia cristiana.
Pubblicato su www.sufi.it
(Foto di Sonia Simbolo)