Un giorno un uomo intelligente, un erudito dalla mente acuta, arrivò in un villaggio. Al solo scopo di esercitare la sua mente e per il solo piacere dello studio, desiderava confrontare i vari punti di vista che potevano essere rappresentati in quel luogo.
Pertanto, si recò direttamente al caravanserraglio e chiese di vedere sia l’uomo più sincero del villaggio, sia quello più bugiardo. I presenti furono tutti d’accordo nel designare Kazzab come il più bugiardo e Rastgu come colui che diceva sempre la verità.
Egli andò a trovarli a turno e pose loro la stessa, semplice domanda: “Qual è la strada migliore per arrivare al prossimo villaggio?“.
Rastgu il Veridico rispose: “Il sentiero di montagna“.
Anche Kazzab il Bugiardo rispose: “Il sentiero di montagna“.
Il viaggiatore, naturalmente, rimase molto perplesso. Così si mise a interrogare altri abitanti di quel villaggio. Alcuni dissero: “Il fiume“; altri: “Attraverso i campi“; altri ancora: “Il sentiero di montagna“.
Egli prese quindi il sentiero di montagna. Alla questione che si era proposto di studiare in partenza si era aggiunto il problema – relativo a quella comunità – dei veritieri e dei bugiardi.
Quando arrivò al villaggio successivo, raccontò la sua storia nella casa da the e concluse con queste parole: “Evidentemente ho commesso un imperdonabile errore di logica, chiedendo i nomi del Veridico e del Bugiardo alle persone sbagliate. Sono giunto qui senza difficoltà attraverso il sentiero di montagna“.
Un saggio ivi presente prese la parola; “Bisogna ammettere che i logici tendono ad essere ciechi e devono sempre chiedere aiuto agli altri. Ma non è questo il punto. Il fatto è che, dal momento che il fiume è la strada più facile, il bugiardo ti ha suggerito di prendere il sentiero di montagna. L’uomo veridico non era soltanto veridico: aveva notato che avevi un asino e ciò facilitava il viaggio. Si dà il caso che il bugiardo non si era accorto chi non avevi la barca, altrimenti ti avrebbe suggerito di prendere la strada del fiume“.
pubblicato su www.sufi.it
(Foto di Sonia Simbolo)