Affabulazioni

I tre maestri e i mulattieri

10.07.2020
Era tale la reputazione di Abdul-Qadir, che nella sua sala delle udienze affluivano costantemente mistici di tutte le fedi. C’era un rispetto sia della più puntigliosa etichetta, che delle usanze tradizionali. I devoti visitatori si sistemavano in ordine di precedenza, secondo l’età, la fama di cui godeva il proprio maestro e il rango che occupavano essi stessi in seno alle proprie comunità.
Eppure, si contendevano l’attenzione del “sultano dei maestri“, Abdul-Qadir. Il suo comportamento era impeccabile e alle sue riunioni non si incontrava nessuno che avesse un’intelligenza mediocre o fosse privo di istruzione.
Un giorno, tuttavia, i tre sceicchi del Khorassan, dell’Iraq e d’Egitto si recarono al Dargah* scortati da tre mulattieri analfabeti. Il loro viaggio alla Mecca, dove erano stati in pellegrinaggio, era stato guastato dalla volgarità e dalle facezie di quei mulattieri. Giunti al Dargah, furono felici sia di liberarsi della presenza dei loro compagni di viaggio, sia di incontrare il grande sceicco.
Contrariamente all’usanza in vigore, lo sceicco venne loro incontro. Nessun segno fu scambiato tra lui e i mulattieri. Tuttavia, più tardi, quella notte, mentre stavano tornando nei loro appartamenti, i tre sceicchi intravidero per caso Abdul-Qadir augurare la buona notte ai mulattieri. Mentre questi stavano lasciando rispettosamente la sua stanza, Abdul Qadir baciò loro le mani. Gli sceicchi erano stupefatti, e capirono quindi che quei tre uomini erano sceicchi dervisci nascosti. Seguirono i mulattieri nel tentativo di intavolare una conversazione, ma il capo mulattiere disse semplicemente: “Tornate alle vostre preghiere e ai vostri borbottii, sceicchi, al vostro sufismo e alla vostra ricerca della verità, che ci hanno così avvelenato durante quei trentasei giorni di viaggio! Noi siamo semplici mulattieri e non vogliamo nulla di tutto ciò“.
È questa la differenza tra i Sufi nascosti e quelli superficiali.
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La Jewish Encyclopedia e gli esperti di mistica hassidica come Martin Buber, hanno messo in evidenza le affinità tra la scuola hassidica e quella dei Sufi spagnoli, per quanto riguarda sia la cronologia che la similitudine degli insegnamenti.
Questo racconto, attribuito al Sufi Abdul-Qadir di ]ilan (1077-1166), viene talvolta attribuito anche ad Hasi Rabbi Elimelech (che morì nel 1809).
Abdul-Qadir, come Elimelech, veniva chiamato “Re” e fondò l’Ordine dei Dervisci Qadiri.
Pubblicato su www.sufi.it
(Foto di Joshua Cripps)

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