“Anni fa, molto prima che voi nasceste, un uomo saggio, un francese, disse, “Se i giovani sapessero; se l’età potesse”. Sappiamo cosa intendeva dire: quando sei giovane hai il potere di fare ogni cosa, ma non sai ancora cosa fare. Quando sei vecchio di anni e di esperienze – e l’osservazione ti ha concesso alcune risposte – sei stanco, arso dalla paura; non ti importa più nulla, vuoi solo essere lasciato in pace, finché sei al sicuro; non hai più la capacità – o la volontà – di addolorarti per un torto che non sia quello arrecato a te.
Quindi voi, giovani uomini e donne radunati questa sera in questa stanza, e in migliaia di altre stanze come questa sulla terra, avete il potere di cambiare il mondo, di liberarlo per sempre dalla guerra, dall’ingiustizia, dalla sofferenza, a condizione che sappiate come e cosa fare. Stando al vecchio francese, visto che voi siete giovani e non sapete cosa fare, chiunque sia radunato qui con il cranio pieno di capelli bianchi dovrebbe essere in grado di istruirvi. Ma forse costui non è così vecchio e saggio come fanno supporre i suoi capelli bianchi. Perché non può darti una risposta certa né un modello. Ma può dirti ciò che ti dice perché ne ha fede. Ciò che ci minaccia, oggi, è la paura. Non la paura della bomba atomica, perché se una bomba cadesse questa sera su Oxford tutto ciò che potrebbe fare sarebbe ucciderci, il che è niente, visto che uccidendoci ci libererebbe del solo potere che la bomba ha su di noi. La paura, la paura che possa ucciderci. Ma il pericolo non risiede in questo. Il pericolo sta nelle forze del mondo attuale che sfruttano la paura per derubare l’uomo della sua individualità, della sua anima, cercando di ridurlo a una massa improbabile di paura e corruzione – dandogli cibo gratuito, che non è il frutto del suo lavoro; dandogli soldi facili, privi del valore che solo il lavoro può concedere. Economie e ideologie, sistemi politici, comunisti, socialisti, democratici, comunque vogliano definirsi, tiranni o capi di governo, americani, europei o asiatici, in qualsiasi modo preferiscano caratterizzarsi, non desiderano che ridurre l’uomo a una massa obbediente per ingigantire il proprio potere, perché sono essi stessi sconcertati e impauriti, terrorizzati e incapaci di credere nel talento dell’uomo, nel suo coraggio, nel suo sacrificio, nella sua resistenza.
Questo è ciò che dobbiamo combattere, se vogliamo mutare il mondo per la pace e la sicurezza dell’uomo. Non sono gli uomini della massa che possono salvare l’uomo. È l’uomo stesso, creato a immagine di Dio, di modo che possa scegliere tra il bene e il male, ad essere in grado di salvarsi, perché vale la pena salvarlo – l’uomo, l’individuo, uomini e donne che rifiuteranno sempre di essere ingannati e spaventati e corrotti, che non si arrendono, che sentono il dovere di scegliere tra giustizia e ingiustizia, tra coraggio e codardia, tra sacrificio e avidità, tra compassione ed egoismo. Varrà sempre la pena salvare l’uomo che crede non solo nel diritto della libertà dall’ingiustizia, dalla rapacità e dall’inganno, ma che riconosce che giustizia, verità, compassione esistono.
Quindi, non dovete avere paura, mai. Non dovete avere paura di alzare la voce per sostenere l’onestà, la verità e la compassione contro l’ingiustizia, la menzogna e l’avidità. Sei tu, non solo tu che mi ascolti questa sera in questa stanza, ma tu, in tutte le migliaia e milioni di stanze come questa nel mondo, oggi, domani e la prossima settimana, non in quanto appartenente a una classe ma come individuo, uomo e donna, a mutare il mondo; in una generazione tutti i Napoleone e Hitler e Cesare e Mussolini e Stalin e ogni tiranno che vorrà potere e grandezza e i miseri politici e gli opportunisti, sconvolti dal terrore, che usano o stanno usando o sperano di usare la paura e l’avidità per rendere schiavo l’uomo, spariranno dalla faccia della terra.
William Faulkner, da “W.F. Scritti, discorsi e lettere”