Pensieri

Io, non scrittore…

11.11.2021
“Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest’uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.”
Cesare Pavese, da “Lavorare stanca”
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«Ognuno lavora come crede. Uno dei lavori più graditi, per me, dei più appassionanti, il lavoro dei lavori, è… non scrivere. Ci passerei tutta la vita. […] La mia fatica di inveterato non scrittore […] è di condurre, in pensiero, invisibili penne all’assalto di invisibili fogli di carta alla conquista ideale di volumi e volumi che non saranno mai, altro che nella mia mente […]. Mi sono composto, così, dentro, un’intera biblioteca, tutta opera mia, e di cui io solo ho la chiave. […] La mia teoria […] è che le idee son fatte per rimanere idee. Sono cose di lusso o pericolose che a portarle sul mercato ci perdono o creano guai. Quante idee – diventate fisse – hanno condotto al manicomio, quante hanno trascinato gente a massacrarsi. […] È grazie a questi sodi princìpi che di continuo riesco a regalarmi alla fantasia invisibili pagine meravigliose che scritte sarebbero sciupate».

Ernesto Ragazzoni, da “Le mie invisibilissime pagine”, 1978

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Nella foto: l’apecar che Alessandro Minnella, durante il lockdown, ha trasformato in una libreria itinerante, perché così “se i cittadini non possono andare in libreriasarà la libreria ad andare dai cittadini!.

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