Carrozza meraviglia, lato finestrino, vicino all’imprevedibile.
14.11.2021
“Prendo una valigia leggera e salgo sul treno, carrozza meraviglia, lato finestrino, vicino all’imprevedibile.”
Fabrizio Caramagna
*****
Bisognerebbe insegnarla a scuola la meraviglia
“Bisognerebbe insegnarla a scuola la meraviglia.
Perché l’abbiamo sepolta sotto macerie di distrazioni, di paure, di pensieri. E non sappiamo più scorgerla.
In nessun luogo.
Quando invece è dappertutto.
Potrebbe essere una materia nuova.
Una delle più importanti.
Perché è proprio la meraviglia che ci fa rimanere a bocca aperta.
E aprendo la bocca si apre in automatico anche il cuore.
E da lì tutto entra.
Senza sforzo, fatica o stanchezza.
E’ ora di dare nutrimento al nostro cuore.
Non solo alla nostra mente.”
Elena Bernabè
*****
Foto di alan_schaller IG.
*****
La fiera dei miracoli
“Un miracolo comune:
l’accadere di molti miracoli comuni.
Un miracolo normale:
l’abbaiare di cani invisibili
nel silenzio della notte.
Un miracolo fra tanti:
una piccola nuvola svolazzante
che riesce a nascondere una grande pesante luna.
Più miracoli in uno:
un ontano riflesso sull’acqua
e che sia girato da destra a sinistra,
e che cresca con la chioma in giù,
e non raggiunga affatto il fondo
benché l’acqua sia poco profonda.
Un miracolo all’ordine del giorno:
venti abbastanza deboli e moderati,
impetuosi durante le tempeste.
Un miracolo alla buona:
le mucche sono mucche.
Un altro non peggiore:
proprio questo frutteto
proprio da questo nocciolo.
Un miracolo senza frac nero e cilindro:
bianchi colombi che si alzano in volo.
Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
oggi il sole è sorto alle 3,14
e tramonterà alle 20.01.
Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
la mano ha in verità meno di sei dita,
però più di quattro.
Un miracolo, basta guardarsi intorno:
il mondo onnipresente.
Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
l’inimmaginabile
è immaginabile.”
Wislawa Szymborska, La fiera dei miracoli” – Traduzione di Pietro Marchesani
******
E lo sognavo, e lo sogno
“E lo sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l’altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.
Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un’onda dietro l’altra si frange sulla riva,
e sull’onda la stella, e l’uomo, e l’uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.
Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.”
Arsenij Tarkovskij
*****
Foto di Andrzej Berlowski
*****
Sto aspettando perpetuamente un rinascimento di meraviglia
“Sto aspettando
per avere qualche intimazione
dell’immortalità
Ricordando la mia prima infanzia
e sto aspettando
per le mattine verdi che verranno di nuovo
I campi verdi stupidi della gioventù tornano di nuovo
e sto aspettando
per alcuni strappi di arte non premeditata
per scuotere la mia macchina da scrivere
e sto aspettando di scrivere
la grande poesia indelebile
e sto aspettando
per l’ultima lunga estasi menefreghista
e sto aspettando perpetuamente
per gli amanti in fuga sull’Urna Greca
per raggiungerci finalmente
e abbracciare
e sto aspettando
perpetuamente e per sempre
un rinascimento di meraviglia.”
Lawrence Ferlinghetti, “Sto aspettando perpetuamente un rinascimento di meraviglia”
*****
Misteri, sì
“Davvero, viviamo con misteri troppo prodigiosi
per essere compresi.
Come l’erba possa essere nutrimento nella
bocca degli agnelli.
Come fiumi e pietre siano per sempre
devoti alla gravità
mentre noi sogniamo di elevarci.
Come due mani si tocchino e i legami
non siano mai spezzati.
Come le persone si avvicinino, per delizia o per
le cicatrici del danno,
al conforto di una poesia.
Lasciami prendere le distanze, sempre, da chi
pensa di avere le risposte.
Lascia che io faccia compagnia sempre a chi dice
“Guarda!” e ride di stupore,
e china la testa.”
Mary Oliver, “Misteri sì”
*****
Fantasia
“Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.”