Linguaggi

Carrozza meraviglia, lato finestrino, vicino all’imprevedibile.

14.11.2021

“Prendo una valigia leggera e salgo sul treno, carrozza meraviglia, lato finestrino, vicino all’imprevedibile.”

Fabrizio Caramagna

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Bisognerebbe insegnarla a scuola la meraviglia

 

“Bisognerebbe insegnarla a scuola la meraviglia.
Perché l’abbiamo sepolta sotto macerie di distrazioni, di paure, di pensieri. E non sappiamo più scorgerla.
In nessun luogo.
Quando invece è dappertutto.
Potrebbe essere una materia nuova.
Una delle più importanti.
Perché è proprio la meraviglia che ci fa rimanere a bocca aperta.
E aprendo la bocca si apre in automatico anche il cuore.
E da lì tutto entra.
Senza sforzo, fatica o stanchezza.
E’ ora di dare nutrimento al nostro cuore.
Non solo alla nostra mente.”

Elena Bernabè

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Foto di alan_schaller IG.

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La fiera dei miracoli
“Un miracolo comune:
l’accadere di molti miracoli comuni.
Un miracolo normale:
l’abbaiare di cani invisibili
nel silenzio della notte.
Un miracolo fra tanti:
una piccola nuvola svolazzante
che riesce a nascondere una grande pesante luna.
Più miracoli in uno:
un ontano riflesso sull’acqua
e che sia girato da destra a sinistra,
e che cresca con la chioma in giù,
e non raggiunga affatto il fondo
benché l’acqua sia poco profonda.
Un miracolo all’ordine del giorno:
venti abbastanza deboli e moderati,
impetuosi durante le tempeste.
Un miracolo alla buona:
le mucche sono mucche.
Un altro non peggiore:
proprio questo frutteto
proprio da questo nocciolo.
Un miracolo senza frac nero e cilindro:
bianchi colombi che si alzano in volo.
Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
oggi il sole è sorto alle 3,14
e tramonterà alle 20.01.
Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
la mano ha in verità meno di sei dita,
però più di quattro.
Un miracolo, basta guardarsi intorno:
il mondo onnipresente.
Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
l’inimmaginabile
è immaginabile.”
Wislawa Szymborska, La fiera dei miracoli” – Traduzione di Pietro Marchesani
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E lo sognavo, e lo sogno

“E lo sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l’altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.
Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un’onda dietro l’altra si frange sulla riva,
e sull’onda la stella, e l’uomo, e l’uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.
Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.”

Arsenij Tarkovskij

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Foto di Andrzej Berlowski

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Sto aspettando perpetuamente un rinascimento di meraviglia

 

“Sto aspettando
per avere qualche intimazione
dell’immortalità
Ricordando la mia prima infanzia
e sto aspettando
per le mattine verdi che verranno di nuovo
I campi verdi stupidi della gioventù tornano di nuovo
e sto aspettando
per alcuni strappi di arte non premeditata
per scuotere la mia macchina da scrivere
e sto aspettando di scrivere
la grande poesia indelebile
e sto aspettando
per l’ultima lunga estasi menefreghista
e sto aspettando perpetuamente
per gli amanti in fuga sull’Urna Greca
per raggiungerci finalmente
e abbracciare
e sto aspettando
perpetuamente e per sempre
un rinascimento di meraviglia.”

 

Lawrence Ferlinghetti, “Sto aspettando perpetuamente un rinascimento di meraviglia”

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Misteri, sì

 

“Davvero, viviamo con misteri troppo prodigiosi
per essere compresi.

Come l’erba possa essere nutrimento nella
bocca degli agnelli.
Come fiumi e pietre siano per sempre
devoti alla gravità
mentre noi sogniamo di elevarci.
Come due mani si tocchino e i legami
non siano mai spezzati.
Come le persone si avvicinino, per delizia o per
le cicatrici del danno,
al conforto di una poesia.

Lasciami prendere le distanze, sempre, da chi
pensa di avere le risposte.

Lascia che io faccia compagnia sempre a chi dice
“Guarda!” e ride di stupore,
e china la testa.”

 

Mary Oliver, “Misteri sì”

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Fantasia

 

“Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.”

John Keats, “Fantasia”
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Dorota Ulman, Macro Photography

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Fai provviste di stupore

“Fai provviste di stupore.
Conserva la luce negli occhi.
Ricorda: tu sei per il guizzo delle lucertole,
non sei fatto per la rassegnazione.
Non temere il letargo dell’orso
né il segreto della tormenta,
ogni tua cellula conosce
la strada del risveglio.
Tieni la porta serrata
e fai domande ai viandanti.
Ascolta fino in fondo.
Lascia entrare chi non ti somiglia.
Diffida di chi non ha mai sbagliato strada.
Dormi solo con chi
puoi scambiare sogni.”

Manuela Toto

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Letture transatlantiche
“Inerpicarsi con la serpe
scivolare tra le righe
ruggire con la pantera
sceverare il minimo segno
crogiolarsi nella sabbia
coniugarsi nell’erba
fiorire in tutta pelle
Tuffarsi con il delfino
navigare di frase in frase
sentire il sale nelle vele
aspirare nel grande vento
la cura dei malanni
interrogare l’orizzonte
sulle orme di Atlantide
Sentirsi spinti per le ali
adattare maschere e ruoli
planare con il condor
insinuarsi tra le rovine
adulare capigliature
bruciare in tutti gli eroi
svegliarsi meravigliarsi.”
Michel Butor, da “La frontière”, 1996
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