Sono arrabbiato con te. Molto, troppo. Me lo avevi detto che saresti partita, ma ho sempre sperato che tu cambiassi idea, che avresti cancellato questo viaggio. Invece te ne sei andata, sorridente.
Sono arrabbiato con te perché mi hai tolto la possibilità di restituirti almeno qualche frammento di quell’amore silenzioso e grande che mi hai regalato per quarant’anni. Non ho mai pensato di poter pareggiare il conto, ma vorrei darti un po’ di amore oggi, e anche domani, e dopo.
“Eh caro mio, lacrime di coccodrillo, avresti dovuto pensarci prima…”.
Sento che me lo stai dicendo ancora. Hai ragione tu, come sempre.
E sono arrabbiato con te perché questa volta mi hai fregato davvero. Tu per quindici anni hai cresciuto come una madre quella straordinaria associazione che è Emergency.
“Non dire stupidaggini – mi risponderesti ora –
Emergency esiste perché tantissime persone non si girano dall’altra parte di fronte a chi soffre”.
Tu non lo hai mai fatto, neanche una volta nella vita.
Mi hai fregato perché l’unico modo che mi resta per continuare a restituirti amore è di lavorare di più e meglio per la tua Emergency.
“Sono stufa delle tue promesse da marinaio… “.
Ti prego, Tere, apri gli occhi ancora un secondo, guarda quanto amore ti sta intorno.
“Se ciascuno di noi facesse il suo pezzettino – dicevi sempre – ci troveremmo in un mondo più bello senza neanche accorgercene”.
Tu lo hai fatto, tesoro. La tua Emergency salverà ancora più vite. Pensa a quanti sorrisi farai nascere, a quante speranze, a quanta vita…
Adesso riposa, il tuo marinaio-coccodrillo ti accarezza la mano, e non te la lascia fino a quando il tuo sonno sarà profondo come il mio vuoto.