José Eduardo Degrazia, “Silenzio”
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Mi chiedete parole che consolino
Chantal Maillard
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Tiziano Calcari
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Amo il bianco tra le parole
Chandra Livia Candiani, da “La Bambina Pugile”
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Amor di silenzio
Elpidio Jenco, “Amor di silenzio”
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Lascia sia il vento
“Lascia sia il vento a completar le parole
che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio.
Come due specchi, svuotati d’ ogni immagine,
che l’uno all’altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.”
Margherita Guidacci, “Lascia sia il vento”
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Edward Hopper, “Summer in the city”, 1950
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Se tu non parli
“Se tu non parli
Riempirò il mio cuore del tuo silenzio
E lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare
Come la notte
Nella sua veglia stellata
Con il capo chino a terra
Paziente.
Ma arriverà il mattino
Le ombre della notte svaniranno
E la tua voce
In rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
Nel canto
Prenderanno ali
Da tutti i miei nidi di uccelli
E le tue melodie
Spunteranno come fiori
Su tutti gli alberi della mia foresta.”
Rabindranath Tagore, “Se tu non parli”
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Silenzio
“C’è tanto silenzio qui attorno
che mi pare di sentire i raggi della luna cadere contro i vetri.
Nel mio cuore
nasce una voce estranea:
una cadenza triste che non mi appartiene.
Dicono che gli antenati morti prima del tempo,
con il sangue giovane che scorreva ancora nelle vene,
con il sangue padrone delle grandi passioni,
con il vivo sole dei loro amori,
tornano per finire di vivere in noi,
la loro vita non vissuta.
C’è tanto silenzio qui intorno
che mi sembra di udire cadere i raggi di luna contro i vetri.
Chissà, anima mia, in quale petto canterai anche tu
attraverso i secoli,
quali corde del silenzio farai vibrare,
in quale arpa di tenebre affogherai la tua nostalgia,
romperai la tua allegria di vivere? Chi lo sa? Chi lo sa?
Lucian Blaga, “Silenzio”
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Silentium
“Taci, nasconditi ed occulta
i tuoi sogni e sentimenti;
che nel profondo dell’anima tua
sorgano e volgano a tramonto
silenti, come nella notte
gli astri; contemplali tu e taci.
Può palesarsi il cuore mai?
Un altro potrà mai capirti?
Intenderà di che tu vivi?
Pensiero espresso è già menzogna.
Torba diviene la sommossa
Fonte: tu ad essa bevi e taci.
Sappi in te stesso vivere soltanto.
Dentro te celi tutto un mondo
d’arcani, magici pensieri,
quali il fragore esterno introna,
quali il diurno raggio sperde:
ascolta il loro canto e taci!…”
Fëdor Tjutčev, “Silentium”
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Forse
“Ora conteremo fino a dodici
e tutti ci fermeremo.
Per una volta sulla faccia della terra,
non parliamo alcuna lingua;
fermiamoci un istante
e smettiamo di gesticolare tanto.
Che strano momento sarebbe,
senza trambusto, senza motori;
ci troveremmo tutti insieme
in un`improvvisa stravaganza.
I pescatori nel freddo mare
non farebbero del male alle balene
e l`uomo che raccoglie sale
non si guarderebbe le mani offese.
Quelli che preparano nuove guerre,
guerre col gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero abiti puliti
e camminerebbero con i loro fratelli
nell`ombra, senza far nulla.
Quello che voglio non va confuso
con l`inerzia totale.
E` della vita che si tratta;
non faccio patti con la morte.
Se non fossimo ossessionati
dal tenere la vita in movimento,
e una volta tanto potessimo non far nulla,
forse un immenso silenzio
interromperebbe questa tristezza
di non capirci mai
e di minacciarci di morte a vicenda.
Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d’inverno sembra morto
e poi si dimostra vivo.
Ora conterò fino a dodici
e voi starete in silenzio e io andrò via.”
Pablo Neruda, “Restare in silenzio”
“Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l’amore senza fine.
La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.
Accade che sono e che continuo.
Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i garni che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.
È che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.
Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.
Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.
Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.”
Pablo Neruda, “Chiedo silenzio”, da “Stravagario”, 1958
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Vilhelm Hammershøi, “Hvile” (“Riposo”),1905
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Ho bisogno di silenzio
“Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.”
Alda Merini
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Ho conosciuto il silenzio
Edgar Lee Masters, “Ho conosciuto il silenzio”
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Il bersaglio e il silenzio
“Per colpire a segno bisogna che
regni verosimilmente il silenzio:
la parola può allarmare il bersaglio,
renderlo vibratile, quindi mobile.
Benvenuti allora gli artefici di suoni,
anche se assassini della quiete.”
Angelo Scandurra, “Il bersaglio e il silenzio”
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Silenzio
“Voglio silenzio ora
silenzio contro l’odio
che spazza via ogni comprensione
ogni sguardo sincero
ogni gesto altruista
Voglio silenzio
che spezzi ogni urlo
ogni grido di rabbia
ogni bestemmia
Voglio silenzio
perché le parole sembra non bastino più
Voglio silenzio
perché riveste le vittime
Voglio silenzio
perché non c’è nulla da aggiungere al dolore
perché il silenzio è ciò che avvolge ogni singola voce
di ogni singola persona
in ogni singolo villaggio,
paese, città
in ogni singolo stato
e continente
Voglio silenzio
perché non ha colore,
non ha religione, non ha etnia,
non ha una lingua,
perché alla fine è il silenzio
che ci accoglierà
tra le sue braccia
dopo tanto rumore
dopo tanto dolore
dopo tante parole
che affondano nei cuori
come pugnalate.”
Rahma Nur, “Silenzio”
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Foto di Vishal Marapon