Affabulazioni

Perché i cani rincorrono i gatti

21.11.2021
“All’alba dei tempi Dio creò gli uomini e poi creò i cani. Gli uomini cercavano riparo nelle caverne per proteggersi dagli animali pericolosi e dal freddo.
Una notte tempestosa i cani corsero verso il fuoco creato da un fulmine scagliatosi a terra e lo portarono su un rametto secco agli uomini che rimasero impressionati da quel fenomeno che permise loro non solo di scaldarsi ma anche di avere luce, di cuocere il cibo e di forgiare i metalli.
Dio allora ricordò agli uomini l’importanza di quei fedeli animali e suggerì loro di avere sempre del cibo ed un riparo da offrire ai cani. Uomini e cani vissero e prosperarono insieme ma quando gli uomini iniziarono anche a coltivare, raccogliere e stipare cibo arrivarono i topi che distruggevano tutto ciò che toccavano. Nell’esistenza degli uomini entrarono così degli altri animali, i gatti, attirati da tutti i topi che infestavano gli insediamenti umani. I gatti uccidevano i topi e gli uomini presero a cuore anche i gatti e permisero loro di stare all’interno delle loro case, dove già c’erano i cani che mangiavano e poltrivano mentre i felini dovevano sudarsi ogni giorno il cibo ed il riparo.
I gatti, invidiosi per il trattamento riservato ai cani, decisero di uccidere i cuccioli che la Madre dei cani teneva in grembo per essere così gli unici a beneficiare dei trattamenti degli uomini. Una notte quindi il Padre dei gatti saltò in grembo alla Madre dei cani cercando di uccidere i piccoli ma venne rincorso e scacciato dalla finestra dal Padre dei cani. Il mattino dopo la madre dei cani partorì tutti i cuccioli che aspettava ma… non erano uguali ai primi cani bensì di forme, colori e dimensioni tutte diverse!
Le persone, abituate a cani tutti uguali, erano spaventate da quegli esseri di forme diverse e per gli anni a seguire non tutti i cani furono accolti nelle case degli uomini, ma alcuni vennero lasciati fuori perché la gente non li riconosceva e non si fidava.
Così si spiega come mai alcune persone accettano ed amano i cani ed invece altre ne sono spaventate. Una cosa però da allora non è mai cambiata: il fatto che i cani non si fidino più dei gatti e li rincorrano, come avessero una sorta di traccia nella loro memoria che li fa stare sempre in guardia a protezione del focolare e dell’intera loro famiglia”.

Stanley Coren, da “E Dio aveva un cane”, 2016

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