Pensieri

Ascoltare Bach

23.11.2021
“Ascoltare Bach è come quando installi un potentissimo antivirus e spingi “start” dopo che per mesi hai navigato col tuo pc in ogni dove, incurante di cookies, pubblicità, banner e ogni genere di spazzatura.
Cominci a liberarti di tutto quel ciarpame musicale che ascolti ogni giorno in radio e tv, e che si deposita a strati nella tua mente, e che piano piano diventa la colonna sonora della tua quotidianità, anche non volendo, inesorabilmente, tipo il ritornello di “MILLE” cantato da Orietta Berti che ti si pianta nel cervello e che ti si ripropone anche di notte se ti svegli per andare a fare la pipì. Apri un occhio al buio per andare in bagno e Orietta attacca subito quel maledetto ritornello. Allora capisci che sei invaso.
Ma tu sai benissimo che dentro di te c’è un altro livello di bellezza, che tu non curi abbastanza e sai che devi fare qualcosa per ricordartene. Allora arriva BACH.
Bach è il più potente di tutti, perchè è la perfezione. E’ musica divina. Solo Mozart riesce ad essere un pochino così divino. Ma …no, Bach è il più divino di tutti.
Perchè la musica di Bach è la musica più vicina a Dio?
Per via dell’armonia e del mistero.
Perchè è matematica, non ha orpelli, non cede ai sentimentalismi, è pura. Bach ti vuole dimostrare come Dio ha creato il mondo. E come lo fa? Semplice. Inizia con una nota, tìn! La mette lì, la fa vibrare, nuda, da sola, poi gliene mette vicino un’altra, tin! e la fa vibrare, nuda, poi un’altra, poi le note diventano cinque, sei sette, tutte perfette, tutte proprio dove dovrebbero essere, e poi comincia, da un’altra parte, un’altra sequenza, senza lasciare nulla al caso. E questa prima nota, come la prima cellula di vita nel nulla preesistente, unendosi ad altre dà vita a tutto l’universo musicale del componimento, crescendo, moltiplicandosi, intersecandosi in mille possibilità, creando diversità che cercano una somiglianza , le note si intrecciano, riprendono, si ingigantiscono, …e pensare che all’inizio era solo una nota , e dopo dieci minuti, un quarto d’ora…nello sviluppo armonico, senti cos’è diventata, che complessità! Un po’ viene da perdersi.
E allora lui cosa fa, Bach, il genio? Ti risuona quella piccola nota iniziale, te la fa risentire, quella piccola melodia di cinque note, come a volerti ricordare che è nato tutto da lì. La perfezione.
In Paradiso, come descritto da Dante, le sfere celesti muovendosi creano una melodia. Se vogliamo avvicinarci a quello che potrebbe essere dobbiamo ascoltare Bach. Solo lui è in grado di farci avvicinare alla celeste armonia.
Tutto si incastra alla perfezione, dal piccolo si arriva all’immenso, senza mai dimenticare quel niente da cui la composizione è partita Perchè nella musica di Bach, come nell’universo creato da una mente superiore, tutto serve, dalla prima all’ultima nota, perfettamente incastrate, e se ne togli una casca tutto, non è lo stesso!
Per questo non serve “sapere” Bach, serve solo ascoltare. Aprire tutti i canali, uditivi e spirituali, lasciarsi andare, passivi, non importa, perchè farà tutto lei, la musica, anche se tu non fai niente. Piano piano si impossessa della tua mente e ti accorgi che le tue pulsazioni rallentano, il tuo respiro si fa più profondo e regolare. E ti rilassi. Perchè è veramente così! La musica di Bach ha un potere taumaturgico, sull’uomo e anche sugli animali, perchè è divina. Noi siamo quello che ascoltiamo, come d’altronde siamo quello che mangiamo. Se mangi schifezze sopravvivi, ma lentamente decadi. Se mangi cose buone stai bene e ti sviluppi in armonia. E ritorna la parola…armonia…la perfetta armonia del creato, la perfetta armonia di Bach.
Non è la stessa cosa nutrire il nostro cervello e la nostra anima di cose buone o di schifezze, perché in realtà noi siamo fatti per le cose belle, anche se spesso non le sappiamo riconoscere, perché non siamo educati, che etimologicamente deriva dal latino “e-ducere”, cioè “tirar fuori”. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci tiri fuori la nostra vera essenza, spesso coperta da melma inutile, da musica spazzatura, ad esempio. La musica di Bach lo fa, ci tira fuori dalla selva oscura e ci fa riscoprire il nostro vero io, la nostra essenza, cioè quella di creature poste in un mondo creato per essere la nostra casa, dove tutto ha un senso, dove tutto è interconnesso e dove si dovrebbe vivere in armonia, dal più piccolo al più grande.
Sapete con cosa c’entra la musica di Bach, così matematica, così perpetua, così pura? Adesso vi faccio degli esempi: c’entra con le cose perfette della natura, col fiocco di neve visto al microscopio, con la goccia che cade sulla superficie dell’acqua piatta, che, vista al rallentatore, solleva una perfetta corona di goccine tutte uguali che ricadono giù tutte allo stesso momento a scompaginare la superficie; c’entra con la tela del ragno, con la sua irriproducibile geometricità, con la geometrica perfezione dell’alveare, c’entra con la sapienza di un piccolo uccellino che sa costruire un nido come un ingegnere, c’entra con gli stormi degli uccelli migratori, che sanno dove andare e procedono a “V”, perfettamente distanziati l’uno dall’altro, centra con il DNA, che è un’elica, una forma geometrica, che ha sempre lo stesso numero di cromosomi, c’entra insomma con la perfezione matematica di ogni essere, di ogni cellula, di ogni atomo. Quindi c’entra con ognuna di noi creature, che siamo un tutt’uno. Per questo è magica. Perchè la puoi misurare, ma non la puoi spiegare fino in fondo. Ti ricompone, se sei in mille pezzettini, e ti ricrea. Devi solo fare silenzio, e ascoltare, senza che nessuno te la spieghi. Questo è Bach. Che c’entra con Dio, con Dante, con il Paradiso e la matematica, e anche con Einstein, il più grande scienziato di tutti i tempi, che disse: “Non cerco di immaginare un Dio. Mi basta guardare con stupore e ammirazione, la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati”.
Già, stupore e inadeguatezza, di fronte a tanta perfezione così inumana.
Poi arriva Bach…e allora capisci che tu ne fai parte, se no non vibreresti così, non saresti in pace così. E allora sei contento, perchè hai sbirciato nel mistero.”

Giovanna Lombardo

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