Affabulazioni

Il sogno di Ipazia

27.11.2021
“Non ascoltate quello che vi diranno. Vogliono che io sparisca nel nulla. Per questo diranno che me ne sono andata, che sono fuggita.
Per questo diranno che nessuno ha visto quello che mi hanno fatto, nessuno ha sentito.
Non gli credete!
Bruciano il mio corpo e i miei scritti perché non vogliono che resti nulla di me. Ma si sbagliano. Il pensiero non brucia! Ricordatevelo.
Io vi vedo, amici miei. Sono lì con voi. Che correte veloci aggrappati ai vostri cavalli. La notte ci porterà al mare. Liberi. Il vento nelle vele.
Una nave piena di libri. Parole ai remi. Numeri al timone. L’ordine delle nostre teste a darci la rotta.
Troveremo un posto per ricominciare. Un’altra alba ci aspetta. E non voltatevi mai indietro. A guardare il mio corpo che brucia. Il pensiero non brucia.
Io adesso voglio solo salire sul tetto della mia casa a guardare le stelle. Mio padre è lassù che mi aspetta. Mio padre mi aspetta.
Lo so.”

Massimo Vincenzi, dall’opera teatrale “Il Sogno di Ipazia”, regia di Carlo Emilio Lerici, 2009

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