Frittelle di fiori di zuccaSe si riesce a far sì che la situazione amorosa coinvolga una persona rossa di capelli dalla psicologia complicata e un po’ letteraria, si ottiene qualcosa di simile alla perfezione, perchè questo piatto, popolare nelle case romane, è come poesia fritta da un poeta nordamericano ma meridionale. Non so se mi spiego. E’ un piatto che potrebbe comparire in una tragedia di Tennessee Williams o di Garcìa Lorca, maiin una di Ibsen o di Strindberg.
Goduriosa
1350 g di zucchero
1350 g di mandorle tostate e macinate
3 bicchieri d’acqua
36 tuorli d’uovo
1 bastoncino di cannella
la scorza di un limone
Sbattere i tuorli per un paio di minuti.
Mettere in una casseruola lo zucchero, la cannella e la scorza di limone.
Mescolare.
Cuocere sino a quando lo zucchero sarà sciolto e comincia ad addensarsi leggermente.
Versare le mandorle poco a poco, mescolando sempre e facendo attenzione a non bruciare l’impasto.
Togliere la cannella e la buccia di limone, che si buttano via. Continuare a cuocere perchè si addensi, fino a quando si mescola a fatica. Aggiungere poco a poco i tuorli, continuando a rimestare sempre nello stesso senso.
Togliere dal fuoco appena comincia a bollire, altrimenti impazzisce.
Servire freddo.
Dopo aver fatto l’amore, soprattutto se la donna è bruna e della costa cantabrica o di quella di Huelva, ma sempre di una costa, è necessario qualche tempo di coccole e di intrattenimento, perché si espandono come le brune di pianura.
In questi tempi di coccole di mezza stagione non c’é nulla come la pasticceria popolare fornita, contrariamente alle regole, non dalla donna ma dall’uomo.
Perché sarà segno di delicatezza e di antica e tradizionale affettuosità che l’uomo prenda dal frigo un vassoio di goduriosa attribuita a una mamma che veglia i riposi del guerriero suo figlio.
Chi non ha, per sua sfortuna, una mamma sotto tiro, può sostituirla con una madrina o vecchia vicina o portinaia con il dono della generosità.
Piatto che suscita nostalgie di sapori e profumi di infanzia, un’età della vita in cui la pasticceria è una patria e il mondo sono i quattro punti cardinali di una casa mentale immaginaria.
Dopo essersi ben goduti la goduriosa si constaterà, irrimediabilmente, che le nuove pratiche amorose sono più sussiegose e tenere, meno aggressive, piene di quel soave tocco disarmato con cui si esplica l’amore vero.
Si corre il rischio, tuttavia, che l’amore continui nel tempo ed esiga relazioni stabili, galeotta senza ombra di dubbio la goduriosa.
Coloro che non vogliono incorrere in un simile rischio, possono sostituire questo nostalgico dessert con le frittelle al miele, altrettanto buone e profondamente dolci, ma meno sentimentali.