Pensieri

Piccola storia di una strana foto

16.12.2021

All’incirca un anno fa, cominciò a circolare sul web la strana foto di un soldato che trasportava sulle spalle un asinello. La foto era accompagnata da una didascalia che inquadrava la scena nell’ambito della seconda guerra mondiale, spiegando che l’uomo portava sulle spalle l’asino per evitare che potesse accidentalmente calpestare una delle tante mine disseminate nel terreno.

Questo soldato porta sulle spalle un asino; non lo fa perché ama gli asini, ma perché l’area è minata. Se l’asino andasse in giro liberamente, salterebbero tutti quanti in aria. Mantenere gli asini sotto controllo in questo momento è di vitale importanza perché non capiscono il rischio e fanno quello che vogliono.

A quanto pare, le cose non andarono  propriamente in questo modo: la fotografia, infatti, non sarebbe stata scattata durante il II conflitto mondiale, ma nel 1958, durante la guerra d’Algeria. Il protagonista, un soldato appartenente alla Legione Straniera Francese, trovò lungo il cammino un povero asinello macilento e denutrito: lo chiamò Bambi e decise di portarlo alla base per curarlo. Fu così che Bambi diventò la mascotte ufficiale del campo base della Legione Straniera.

L’episodio fu raccontato dallo scrittore  Douglas Porch:

Il 1958 si rivelò essere un anno di grande successo per la Legione in un altro ambito: una società di protezione degli animali riconobbe loro un certificato di merito dopo che uno dei legionari salvò un asino e lo portò nel proprio campo base, dove venne trattato come un animale domestico [… ]. Fu particolarmente gratificante sapere che Bambi stava “godendo di un destino invidiabile e che condivideva sia la vita dei nostri legionari… sia la loro birra“.

Douglas Porch, “The French Foreign Legion: a complete history of the legendary Fighting Force”

 

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