“Non affaticarti.
Non lasciarti spaventare.
Controlla sempre i lati e il fuoco amico.
Ricorda che sperare non significa avere, che l’impegno paga, ma non come dovrebbe.
Salva il bello, la dolcezza, ma conserva un po’ di amaro, per non cullarti nella certezza. Tieni a mente che il “noi” ha diverse accezioni. A seconda dei casi. A seconda delle persone. A seconda dell’utilità per molti, per molte.
Tieni saldi i nervi, tieni salde le convinzioni, ma lascia spazio al dubbio.
Quella frase, di quel tipo, quello che fece una brutta fine, che diceva di non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, in fondo è una buona regola.
Sappi che la seguono in pochi e in poche, quindi perderai molto e spesso. Perderai così tanto che ti sembrerà di non avere più niente da dare.
Alla faccia della reciprocità, continueranno a chiedere.
Nel dubbio, non fidarti.
Mai.
Se non ti fiderai non soffrirai.
Se non soffrirai non saprai cosa significa rischio.
Se non rischierai, però, vivrai una vita ad osservare.
Calma, senza scosse.
Senza brividi.
Non fare l’errore di temere le scosse e i brividi.
Sconvolgono, ma fanno sentire vivi.
Decidi quale strada prendere, non pentirti. Seguila e sappi che non sono mai strade senza vicoli o incroci. Potrai cambiare, e cambiando svoltare.
Perdonati.
O meglio, vivi senza che un giorno tu ti debba perdonare qualcosa. Un treno non preso, un passo non fatto, un ringhio trattenuto, un morso non dato quando tentavano di toglierti il cibo. Il coraggio di usare la parola amore e tradurla in gesto.
Sii capace di collera, di una sana, crescente, incazzatura.
Se non l’accetti finirà per trasformarsi in un liquido instabile che inizierà a corroderti dall’interno, lasciandoti vuota.
Le litigate non fatte servono solo a rendere l’aria apparentemente stabile ma troppo densa e notevolmente infiammabile.
Basta una parola-scintilla e quella sostanza deflagherà, inondandoti, creando strati che cristallizzeranno, impedendoti di vedere in fondo, laddove tutto ebbe inizio.
Sii trasparente e allo stesso tempo infrangibile.
Lascia al cuore le sue questioni, ma permetti alla ragione di intromettersi, quando i battiti e le pulsazioni ti impediranno di vedere chiaramente.
Permetti all’universo di stupirti.
Non rincorrere le falene. Hanno una resistenza al volo e alla luce abbagliante, che tu non possiedi.
Ti bruceresti rimanendo accecata.
Salva il bello. Ancora e più che puoi.
Tienilo stretto; fra le mani, tra le pagine di un libro, nei ricordi, in uno sguardo. Sarà la coperta calda d’inverno e cibo quando morderà la fame.
Sogna in grande, accetta il minuscolo. A volte l’impercettibile.
Concediti il lusso di immaginare che, fallendo, potrai consegnare le tue riflessioni alla te della prossima vita. A quella nuova, che rinascerà migliore e più felice.
È un piccolo lusso da niente.
Non sana ferite, non provoca sussulti.
Solo, a volte, permette di risollevarsi dalla sosta e ricominciare il cammino, in quella strada scoscesa e piena di sassi che è la vita.”
Gabriella D. Jana
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Foto di Sonia Simbolo – Modella Rossana Perri