“Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.”
Amedeo Modigliani
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Nei tuoi occhi ho trovato i libri che non ho scritto
“Nei tuoi occhi ho trovato i libri che non ho scritto:
pianure, città, boschi, orizzonti, canali.
Le montagne imperiali della terra ho trovato,
coi tramonti e le nuvole purpuree. I grandi viaggi
che non ho fatto li ho trovati nei tuoi occhi.
Nei tuoi occhi ho trovato gli amici sorridenti
che mi rubò la terra, l’erba, la neve, il buio.
Le frasi che mi direbbero, le ho trovate nei tuoi occhi.
Le croci non confitte in terra a battaglia finita,
lunghe file di anonime croci, da ogni parte,
croci di tutti i popoli, le ho trovate nei tuoi occhi.
Nei tuoi occhi ho trovato la fine della guerra.
Sole e uccelli sui rami! Il mio mondo infantile
coi suoi disegni d’oro l’ho trovato nei tuoi occhi.
Ho trovato le tristi colline della patria
che si ergevano mute quasi udissero la mia voce.
Arrivo! Al mio urlo «Arrivo», il fremito leggero
degli umili corbezzoli, l’ho trovato nei tuoi occhi.
Nei tuoi occhi ho trovato le notti che scorrevano
immensi fiumi di silenzio, come al tempo dei miei sei anni.
La luce astrale della pena l’ho trovata nei tuoi occhi.
Nei tuoi occhi ho trovato la gente che mi ricordava
e il mondo dell’infanzia che mi chiamava a nome.
La tenda della giustizia, la bontà che faceva cenno
ai monti di accostarsi, l’ho trovata nei tuoi occhi.
Ho trovato l’eternità del sole rinnovata.
L’erba, le stelle, l’alba. Mia madre vestita di bianco
come la Pace, l’ho trovata nei tuoi occhi.
Fosse tutto più semplice quaggiù, come il «buongiorno»
e la «buonanotte», o la luce all’alba sopra i vetri,
fosse tutto più semplice quaggiù, noi in questo mondo
avremmo una casa infinita. Saremmo angeli.
Il mio lamento eterno l’ho trovato nei tuoi occhi.”
Nikiforos Vrettakos, da “Il libro di Margherita”, 1949
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Lo si dice ogni volta
Gabriella Sperotto
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I tuoi occhi mi toccano
“Con te io sono giovane
Quando laggiù gli alberi minacciano
E il cielo vanisce in lontananza
I tuoi occhi mi toccano
Quando ogni passo si perde sull’erba
Quando ogni passo sfiora le acque
Quando le onde mi fervono in testa
E dall’azzurro qualcuno mi chiama
Con te io sono giovane
Cadono i miei anni come foglie
E qualcuno colora le mie tele
Allora esse brillano di te
E sul tuo volto il sorriso è radioso
Più chiaro assai delle nubi più chiare
Allora io corro dove sei
Dove mi pensi e dove mi attendi”
Marc Chagall, “I tuoi occhi mi toccano” (la poesia scritta per la moglie, Valentina Lazarevna Brodsky)
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Marc Chagall e la moglie, Bella Rosenfeld
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Gli occhi
“Ci sono donne che hanno il mare negli occhi
Non per il colore
Ma per la vastità dell’anima
E portano la poesia tra le dita e nei sorrisi
Rimangono al di là del tempo
Come se mai la marea le portasse via
Dalla spiaggia dove furono felici
Ci sono donne che hanno il mare negli occhi
Per la grandezza, per l’immensità dell’anima
Per il modo infinito di abbracciare le cose e gli uomini…
Ci sono donne che sono la marea nelle sere calme…”
Sophia de Mello Breyner Andresen, “Il mare degli occhi”, da “Opera poetica”
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Spengi i miei occhi
“Spengi i miei occhi: ti vedrò lo stesso.
Riempimi gli orecchi: posso sentirti.
E senza piedi ti cammino ancora a fianco.
E senza bocca posso ancora scongiurarti.
Spezzami le braccia
ti abbraccerò col cuore con una mano.
Strappami il cuore: e mi batterà il cervello.
E se spegni anche il fuoco nella mente
allora ti porterò nel sangue.”
Rainer Maria Rilke, “Spengi i miei occhi”
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Tal Peleg
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Calle Principe, 25
“D’improvviso perdiamo
la profondità dei campi
i singolari enigmi
la chiarezza che giuriamo
di conservare
ma ci vogliono anni
per scordare qualcuno
che ci ha appena guardato”
José Tolentino Mendonça, “Calle Principe, 25”, da “La notte apre i miei occhi”
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Vorrei avere gli occhi
“Vorrei avere gli occhi
di tutti gli schiacciati,
dei cacciati dagli altri,
dei mai adeguati, dei
fraintesi e degli offesi,
dei privati di riposo,
dei morti d’indifferenza
o d’arroganza o fretta.
Vorrei avere quegli occhi
sbarrati e un po’ randagi,
farne quasi una bandiera,
la speranza di un riscatto;
non in un mondo a venire
ma nei giorni che cammino,
quelli che scappano di mano,
quelli che appena sfioriamo.”
Domenico Carrara
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Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
“Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l’acqua impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca l’albero del tuo amore
Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all’arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.”
Joumana Haddad, “Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine”
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Nel guscio dei tuoi occhi
“Nel guscio dei tuoi occhi
sverna una stella dura, una gemma eterna.
Ma la tua voce è un mare che si calma
a una foce di antiche conchiglie,
dove s’infiorano mani, e la palma
nel cielo si meraviglia.
Sei anche un’erba, un’arancia, una nuvola…
T’amo come un paese.”
Gesualdo Bufalino
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Reminiscenza
“Si incrociarono un breve istante
il tuo sguardo e il mio.
E seppi all’improvviso
– non so se anche tu –
che in un tempo
senza anni né orologi,
un altro tempo,
i tuoi occhi e i miei
si erano incontrati,
e quella di allora
non era che un’eco,
l’onda che ritorna,
attraversando mari,
all’antica spiaggia.”
Meira Delmar, “Reminiscenza”
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Nuovo canale Interoceanico
“Ti propongo di costruire
un nuovo canale
senza chiuse
né scuse,
che comunichi finalmente
il tuo sguardo
atlantico
col mio naturale
pacifico.”
Mario Benedetti
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Se tu mi guardi con i tuoi occhi
“Se tu mi guardi con i tuoi occhi
dai quali mi viene incontro la tenerezza
e se io guardandoti con i miei occhi
ti faccio spazio dentro di me,
in questo incrocio di sguardi
che riassume milioni di attimi e di parole,
in questo scambio silenzioso
che per entrambi è guardare e lasciarsi guardare,
in questo penetrare l’uno nell’altro
nel tempo con benevolenza,
ci è dato tessere la reciprocità di questo amore
e forse la gratuità.”
Pablo Neruda
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Foto di Snia Simbolo
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I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
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Foto di Steve Mc Curry