“La prima cosa è la coscienza dello spazio, sapere che lontano, da un’altra parte, altrove sta accadendo qualcosa, anzi fuori le mura tutto sta accadendo, però occorre sapere dove.
E la seconda è il tempo, in quel posto bisogna poter arrivare in tempo perché quella cosa accada a noi e non immaginare soltanto che accada.
Se lo spazio è poi ampio e distante è necessario differire il tempo dell’azione da quello del desiderio, perchè partire quando desidereremmo già esser lì è una vana corsa verso una sala vuota.
Possedere questa consapevolezza è una grande qualità che può contribuire a rendere la vita “arte dell’incontro”.
Le anime si incontrano per caso, per curiosità, per determinazione: in tutti i casi l’incontro ha sempre del miracolo.
Nella coincidenza la componente “magica” è più evidente, ma decidere, partire e muoversi a tempo fino a trovarsi nel luogo dove la cosa sta accadendo è miracoloso, come la costruzione di tutte le cose immaginate.”
Vinicio Capossela
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Nell’immagine: Silvestro Lega, “La visita”, 1868