“Immagina che non ci sia il paradiso
Prova, è facile
Nessun inferno sotto di noi
Sopra di noi solo il cielo
Immagina tutta la gente
che vive solo per l’oggi
Immagina che non ci siano patrie
Non è difficile
Nulla per cui uccidere o morire
e nessuna religione
Immagina tutta la gente
che vive la vita in pace
Potresti dire che sia un sognatore
Ma io non sono l’unico
Spero che un giorno ti unirai a noi
e che il mondo diventi uno
Immagina che non ci siano proprietà
Mi chiedo se ci riesci
Nessun bisogno di cupidigia o fame
Una fratellanza di uomini
Immagina tutta la gente
condividere il mondo intero
Potresti dire che sia un sognatore
Ma io non sono l’unico
Spero che un giorno ti unirai a noi
e che il mondo diventi uno”.
John Lennon, “Imagine”
“Beh, non è una canzone il cui testo mi appassiona, insomma. Dice che non ci siano le religioni, che non ci siano le nazioni. È l’inno dell’omologazione mondialista. Io francamente sto da un’altra parte: per me l’identità è un valore. Poi è una bellissima canzone. Se uno, diciamo, non capisse l’inglese e non sentisse il testo, la canzone è fantastica“. (Giorgia Meloni, a proposito di “Imagine”)
Enciclopedia Treccani: “Omologazione: 1. [atto con cui un’autorità o un organo competente riconosce validità ufficiale a qualcosa] ≈ approvazione, conferma, convalida, ratifica, riconoscimento. ↔ annullamento, invalidamento, invalidazione. 2. (fig., soc) [riduzione a un determinato modello, con la soppressione delle individualità] ≈ appiattimento, (non com.) massificazione, uniformazione. ↔ differenziazione”.
1. Dunque pace, fratellanza e uguaglianza sarebbero forme di omologazione?
“Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’eguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, e hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l’osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
L’Assemblea Generale proclama
la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.” (“Dichiarazione universale dei diritti umani”, 10 dicembre 1948, “Preambolo”)
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (“Dichiarazione universale dei diritti umani”, 10 dicembre 1948, Art. 1)
2. Ma davvero l’identità può essere un valore?
Enciclopedia Treccani: “(Detto) di persona, l’essere appunto quello e non un altro: stabilire, provare l’identità di qualcuno, chi egli sia veramente; controllare l’identità di qualcuno, verificare che le sue generalità corrispondano veramente a quelle indicate in apposito documento (documento d’identità). Carta d’identità, documento d’identificazione personale, munito della fotografia del titolare e altre indicazioni di stato civile e dati somatici, rilasciato dal sindaco del comune alle persone aventi più di 15 anni e residenti nel territorio della Repubblica.”
3. E se per identità di intendesse l’appartenenza ad uno stato e ad una religione, che, come sembrerebbe di evincere dalla dichiarazione della signora Meloni, si identificano?
Enciclopedia Treccani: “Stato confessionale: quello che professa costituzionalmente una determinata religione (nel linguaggio comune, anche lo stato nel quale una determinata religione gode di una posizione di privilegio).”
“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.” (Costituzione della Repubblica Italiana”, Art. 19)
4. Cos’è, esattamente, una canzone senza testo?
Enciclopedia Treccani: “Canzone: Breve componimento lirico destinato a essere cantato con accompagnamento musicale”.
Però, come diceva Rosa Luxemburg, “La libertà è sempre quella di chi la può pensare in modo diverso“
Maddalena Vaiani