“Dentro di noi c’è qualcosa che non ha nome, quel qualcosa è ciò che siamo.”
José Saramago
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Ci sono anime che hanno
“Ci sono anime che hanno
stelle azzurre,
mattini sfioriti
tra foglie del tempo,
casti cantucci
che conservano un antico
sussurro di nostalgia
e di sogni.
Altre anime hanno
spettri dolenti
di passioni. Frutta
con vermi. Echi
di una voce arsa
che viene di lontano
come una corrente
d’ombre. Ricordi
vuoti di pianto
e briciole di baci.”
Federico Garcia Lorca, da “Libro de poemas” – -Traduzione di Claudio Rendina
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Foto di Shreeharsha Kulkarni
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Dimmi, anima bella e sola
“Dimmi, anima bella e sola,
perché piangi e niente ti consola?
Forse una nuvola sottile,
fuggitiva, ti dà noia?
Forse la vita, la lunga corsa
senza pietà e dolcezza
verso la nota meta
ti ruba sorpresa e gioia?
Dimmi, perché del cielo desideri
la pioggia e alla notte dei tuoi occhi
strappi l’incantevole velo?
In quali placidi tormenti ti smarrisci,
ti ritrovi, vivi, sogni… e non lo senti?
Non è amore l’arma bianca
che scava e strappa il cuore
non è amore la mano che vuole averti
e non può toccarti.
Dimmi allora, anima bella e sola,
chi amarti mai potrà,
chi paura non avrà
della tua tristezza infinita,
chi come piuma,
al tuo sguardo immobile cadrà?
Ingrata fu la domanda
che cambiò la tua risposta
tutto ciò che sei
è il prezzo che ora ti costa.
Sei bella, anima mia,
nella tua barca solitaria
con abilità sapevi navigare,
prima di affogare nei sogni
– che ingenua, lo ignorai! –
di quel sollievo vano, che nessuno
ha visto mai.”
Mirela Stillitano, da “L’amore immaginato, cantato alla luna”
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Auguste Leveque (1866 – 1921), “Donna che fuma”
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Anima
“Anima
ti sembran tempi per parlar dell’anima?
Non ci sono più diavoli,
che la richiedono
preferiscono i titoli
è fuori moda l’anima.
Anima
se ti duole l’anima
non servono antibiotici
i medici si arrendono
non ci sono meccanici
non si ripara l’anima.
E ci sono paesi
di poche anime
e ci sono città
di milioni di anime
ma non si vedono
si vede solo il traffico
e le file ai semafori
è solitaria l’anima.
Anima
io l’ho vista una volta la mia anima
mi era uscita di bocca
come il fumo di un sigaro
mi ha chiesto se ero
stanco di vivere
ho detto: sì
ma vorrei insistere
e con un gemito
tornò al posto solito
è paziente l’anima.
Anima
ci sono belle anime
in corpi ridicoli
e fotomodelle
con anime orribili
e fanghiglia d’anima
dentro molti politici
è nascosta l’anima.
E ci sono villaggi
di poche anime
e ci sono paesi
di milioni di anime
e quando muoiono
e in cielo salgono
è un grande spettacolo
un ingorgo cosmico
e i giornali commentano
centomila vittime
ma erano anime inutili
di lontani popoli
mesopotamici
e si piange un attimo
poi ci si lava l’anima
e si dimentica.”
Stefano Benni, “Anima”
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Esempi
“Anima, sii come il pino:
che tutto l’inverno distende
nella bianca aria vuota
le sue braccia fiorenti
e non cede, non cede,
nemmeno se il vento,
recandogli da tutti i boschi
il suono di tutte le foglie cadute,
gli sussurra parole d’abbandono;
nemmeno se la neve,
gravandolo con tutto il peso
del suo freddo candore,
immolla le fronde e le trae
violentemente
verso il nero suolo.
Anima, sii come il pino:
e poi arriverà la primavera
e tu la sentirai venire da lontano,
col gemito di tutti i rami nudi
che soffriranno, per rinverdire.
Ma nei tuoi rami vivi
la divina primavera avrà la voce
di tutti i più canori uccelli
ed ai tuoi piedi fiorirà di primule
e di giacinti azzurri
la zolla a cui t’aggrappi
nei giorni della pace
come nei giorni del pianto.
Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
La fascia l’ombra
sempre più da presso
e pare, intorno alla nivea fronte,
una capigliatura greve
che la rovesci,
che la trattenga
dal balzare aerea
verso il suo amore.
Ma l’amore del sole
appassionatamente la cinge
d’uno splendore supremo,
appassionatamente bacia
con i suoi raggi le nubi
che salgono da lei.
Salgono libere, lente
svincolate dall’ombra,
sovrane
al di là d’ogni tenebra,
come pensieri dell’anima eterna
verso l’eterna luce.”
Antonia Pozzi, “Esempi”
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Dipinto di David Renshaw
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Le anime antiche non hanno età
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Quando hai visto una nuvola
Eeva Kilpi
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Tu
“Tu, che chiamiamo anima. Tu profuga,
reietta, indesiderabile. Tu transfuga
dal soffio dell’origine.
Non ti spetta razione né coperta
né foglio di reimbarco.
Per registri e frontiere:
non esisti.
Ma in sere come queste, di cangianti
vaticinii fra i monti,
ad ogni varco
può apparire improvvisa la tua faccia
d’eremita o brigante.
«Fronda smossa,
pietra caduta» trasale in sé il passante
che la tua ombra assilla
di crinale in crinale,
mentre corri ridendo nell’occhiata
del cielo, che ti nomina e sigilla.”
Fernanda Romagnoli, “Tu”
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Se l’anima perde il suo dono
“Se l’anima perde il suo dono allora perde terreno, se l’inferno
è una cosa certa, allora l’Abissinia della mia anima rinasce.
Se l’alba decide di morire, allora il fiume delle nostre
lacrime si allarga, e la voce di Dio rimane contemplata.
Se l’anima è la ritrosia dei sensi, allora l’amore è una
scienza che cade al primo venuto. Se l’anima vende il suo
bagaglio allora l’inchiostro è un paradiso. Se l’anima
scende dal suo gradino, la terra muore.
Io contemplo gli uccelli che cantano ma la mia anima è
triste come il soldato in guerra.”
Amelia Rosselli, da “Variazioni Belliche”, 1960-1961
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L’anima
“A te che ogni giorno
vivi la meraviglia,
che non sfuggi
all’incanto
della luce mutevole sui volti,
dell’ombra che si allunga negli sguardi.
A te
che in ogni istante cogli
il miracolo della vita,
in un battito del cuore
o in un respiro immobile.
A te che ascolti
il suono sacro
del cammino
dell’uomo sui sentieri
stellati del cosmo.
A te
che farai di ogni momento
un dono di gioia
o di dolore
e quel momento
sarà per te
l’eternità.
A te che ferirai
e più spesso sarai ferita,
ma farai della sofferenza
una qualità della tua anima
e splenderai un po’ di più
custodendo il tuo dolore
nel silenzio
quando intorno,
dall’orizzonte immenso,
calerà la notte.
A te.”
Diana Renon, “Anima fragile”
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Georgia O’Keeffe, “Abstraction White Rose”, 1927
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L’anima mia che ha tristezze d’aurora
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Nell’immagine: Maria Amaral, “Anima”