Riflessioni

Quando la politica se la fa con gli zombie

19.01.2022

USA, “Strategic Command“: Documento non classificato “CONOP 8888“, del 30 aprile 2011, ovvero “Counter-Zombie Dominance”.

OBIETTIVO: “Ristabilire e mantenere una condizione di difesa vigile volta a proteggere l’umanità dagli zombi e, se necessario, scatenare una controffensiva per sradicare la minaccia dei morti viventi per la sicurezza umana“.
Questo per “aiutare le autorità civili nel mantenere l’ordine pubblico ed il ripristino dei servizi di base durante e dopo un attacco zombie”.

Nella migliore delle ipotesi potrebbe sembrare uno scherzo. Nella peggiore…beh, lascio a voi il compito di trovare la definizione  adatta.

Qualcuno (che, come nella migliore tradizione gialla, resta nell’ombra) trovò questo documento nel 2014 e lo passò all’autorevole rivista “Foreign Policy“, che lo pubblicò nello stesso anno.
Partendo dal presupposto che gli zombi rappresentano una minaccia per l’intera umanità – recita il preambolo del documento – lo “Strategic Command” dovrà mettere in atto le strategie necessarie per proteggere tutti i popoli del mondo (compresi i terroristi? – Domanda del relatore).
In altre parole, il Pentagono, prefigurando, anzi, prevedendo un possibile attacco di zombi, si prepara a fronteggiarlo con la consueta solerzia. La stessa di cui dà prova quando, secondo un’ormai collaudata regia, si affretta ad invadere qualunque Paese gli possa dare fastidio.

Il documento si produce anche in un’analisi dettagliata delle possibili tipologie di zombies: dai “pathogenic zombies” ai “radiation zombies”, dagli “evil magic zombies” agli “space zombies”, passando poi per i “chicken zombies” (ma poi perché proprio i polli?) ed i “vegetarian zombies” (perché si sa che le mode ci seguono nell’oltretomba. Chissà che non ci siano anche gli “zombies influencer“, – sicuramente il genere più pericoloso – ma forse ne abbiamo già troppi!).

Tutte le fasi dell’operazione vengono minuziosamente passate al setaccio:  “dall’addestraemento generale, al richiamo di tutto il personale militare alle postazioni di lavoro, fino allo schieramento di squadre di ricognizione per garantire la sicurezza e ripristinare l’autorità dopo che la minaccia zombi fosse stata neutralizzata.”
Perfino “le regole di ingaggio contro gli zombi sono chiaramente enunciate all’interno del documento” (CNN).

Tuttavia il portavoce del Comando strategico, Pamela Kunze, si è affrettata a presentare il piano come “uno strumento di allenamento utilizzato in un esercizio di formazione in cui gli allievi apprendono i concetti di base dei piani militari e lo sviluppo degli ordini attraverso uno scenario fittizio”.
Detto in altri termini, sarebbe un piano predisposto per scopi  formativi, ossia per preparare gli studenti delle accademie militari a qualunque ipotetico scenario di crisi, in cui il nemico potrebbe essere chiunque, zombi compresi.
Insomma, stiamo parlando di un piano fittizio che simula una preparazione fittizia contro un nemico fittizio.
Più semplice di così, si muore…appunto!

Però, però…a quanto pare, l’America non è l’unico Paese al mondo a dover fare i conti con gli zombies. Se ci trasferiamo ad Haiti, troviamo infatti, nel Codice penale, un  articolo, esattamente il  249, che recita: “È considerato come tentato omicidio la somministrazione di sostanze che, pur senza causare morte reale, producono un coma letargico più o meno prolungato. E se la persona è poi tumulata, l’atto va considerato omicidio, indipendentemente da ciò che consegue“.

D’altronde qui, ad Haiti, gli  zombi sono di casa. La tradizione “vodou“, che ne ha sposata la causa, li descrive  come corpi rianimati da potentissimi stregoni (i “bokor“), che ricorrono a questa pratica per poi impiegarli come schiavi.
In realtà la questione è un po’ più complessa: i “bokor” avrebbero il potere di rubare l’anima inducendo nel malcapitato un profondo sonno letargico, dal quale peraltro sarebbero perfettamente in grado di risvegliarlo.
Ben lo sapeva “Papa Doc“, alias François Duvalier, che il “voudou” l’aveva studiato con molta attenzione, tanto bene da servirsene  per tenere in pugno la popolazione intera, a forza di “Tonton Macoute“, la sua guardia privata, con tutto l’immancabile corollario di morti ammazzati (ma questa volta sul serio!)
Ed eccolo, dunque, cilindro in testa, occhiali neri e sigarone, a spacciarsi per “Baron Samedi“, uno dei “Loa“, ossia degli spiriti del culto “voudou“, traghettatore dei morti e morto vivente lui stesso.
Il tutto con la collaborazione, o meglio, con il sostegno  dell’America… perché tra “zombisti” ci si intende, almeno finché conviene.
Poi, anche tra i “morti viventi“, o aspiranti tali, vince chi è più “unto dal Signore“.. e noi ne sappiamo qualcosa, non è vero?
Comunque sotto questo punto di vista Papa Doc non aveva rivali. Ci avrebbero pensato gli zombies ad annientare  i suoi nemici: così ripeteva, visto che, a suo dire, Cristo aveva scelto proprio lui come suo emissario. Tanto da liberarlo provvidenzialmente della presenza di John F. Kennedy, il suo peggior nemico, visto che aveva deciso di tagliargli i viveri.
Ma questa è un’altra storia. Chissà, forse Kennedy non se la faceva con gli zombies…

Maddalena Vaiani

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