“Nonna, come si fa a dare un senso alla vita?”
“Usando un setaccio, bambina mia. Se usi un imbuto vieni travolta da tutto ciò che ti accade. Se usi un setaccio invece fai una selezione accurata di tutti i significati che può assumere la tua vita. E ti nutri di ogni suo piccolo granello scelto.”
“Come si fa a scegliere?”
“Impara a separare ciò che ti arricchisce da ciò che ti congela. Proprio come fa un setaccio. Che trattiene solo il buono e tutto il resto lo lascia scivolare via. Più ti eserciterai in questo più la tua selezione diventerà ogni giorno maggiormente rigorosa, intransigente, vera.
E renderai la trama della tua vita sempre più fitta. Perché riuscirai a trattenere una quantità smisurata di ricchezza. Di senso. Non potrai fare a meno di scorgerlo in ogni attimo delle tue giornate.”
“Insegnami a diventare un setaccio.”
“Impara a far uscire i tuoi no. Quelli ingabbiati dentro di te da troppo tempo. E accogli con fiducia i no diretti a te. Entrambi servono a costruire il tuo sacro setaccio. Celebra i tuoi sì, anche quelli taciuti dentro di te da sempre. Sono il tesoro custodito dalle maglie del tuo magico strumento di separazione. Portalo sempre con te. Costruiscine uno, appendilo in cucina, trasformalo in amuleto. Rinnovalo, rendi più o meno fitta la trama a seconda del momento, cambia idea su ciò che passa e su ciò che resta. Ma ricordati, bambina mia, il senso della tua vita è nelle tue mani. Sei tu che impugni il setaccio. E che gli dai il potere di trattenere il senso o di lasciarlo andare.”
Elena Bernabè
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Foto “Un tea avec toi”