“Sì, indubbiamente, lo ammetto. La vita da single, da donna emancipata che se la canta e se la suona mi dà gioia e soddisfazione. Ma! Ma… credo che mi abbia reso, come dire… intollerante? acida? sadica? allergica a qualsiasi forma di convivenza “allargata”?
Può essere.
Ma che ci posso fare? Esco di casa ed è un po’ come guardare una pubblicità. L’obiettivo sarebbe riuscire a propinarti un prodotto che, nel migliore dei casi, avevi una mezza intenzione di comprare, mentre, nel peggiore dei casi, non avevi assolutamente contemplato. “Chi, io? Ma scherziamo? Giammai”.
Quindi succede questo: la sottoscritta si prepara ed esce, per andare al mare, per andare al ristorante, per fare una gita (non troppo stancante, che abbiamo appurato che non sono “wild”)… insomma, si esce e ci si guarda intorno, e scorrono le “pubblicità” di quei “prodotti” che forse vorresti, magari nei momenti nostalgici, magari in quei giorni del mese in cui l’odio verso il genere umano cede il posto ad una sospetta tenerezza.
E guardi “le coppie”. Ah, quante e di quanti tipi! Modello base, modello vintage, modello “accessoriato”, modello usato garantito… ecc.
Il punto è che qualcosa non funziona. Non mi invogliano mica a “comprare”! Eh no!
Scruto attentamente tutti, osservo, e niente, la fregatura è sempre lì, e pure mal celata! Cioè, non mi aiutate! Non mi mettete proprio in condizione, che vi devo dire?!
Vedi i simbiotici (per carità!).
Vedi gli indifferenti (no, non è Moravia).
Vedi la società per azioni, dove uno dei due incassa sistematicamente e l’altro soccombe.
Vedi i rapporti sballati “madre-figlio” (e qui sarebbe da fare una bella ramanzina alle donne, troppe, che non hanno ancora capito che i rapporti tra adulti devono essere paritari.).
Vedi il tappetino e il prototipo di Aladin.
Vedi i triangoli, i rombi, i pentagoni… tu li vedi. Il lui o la lei di turno no.
A questo elenco ricco, poi, se ci aggiungi la prole (modello accessoriato), hai fatto bingo.