“Come si espande la nebbia nel mondo.
Forse è acqua delusa di stare sulle nuvole o nei fiumi
e adesso vuole coprire tutto il mondo.
Forse è un grande no alle immagini già viste della realtà,
un velo di vapore ribelle che vuole portarci in un altro universo.”
Fabrizio Caramagna
*************
“Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli,
d’aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
dell’orto,
la mura ch’ ha piene le crepe
di valerïane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che dànno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
Che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane…
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.”
Giovanni Pascoli, “Nebbia”, da “Canti di Castelvecchio”, 1903
**********
“La cantilena della nebbia
culla ciò che appare
la ninna nanna
è per le colline smarrite
(imbavagliato
il ruggito del mare
lontano)
granelli di voci
fioccano lenti
vischioso zucchero filato
crisalide pietosa
al tempo
la voce ora
brucia nuda
– lacrima trasparente –
e tutta riempie
il sepolcro
– un tempo freddo –
della parola
“aiuto”
nel nato garrito di rondine
il ricordo
del mio giardino
improvviso
dopo la nebbia
il blu delle stelle”
Giulia Menolascina, “La cantilena della nebbia”
*************
Nell’immagine: Caspar David Friedrich, “Viandante sul mare di nebbia“, 1818 (dettaglio)