“Come tanti altri anch’io ero diventato schiavo della tendenza al nido IKEA. […] Se vedevo qualcosa di ingegnoso come un tavolinetto a forma di yin yang dovevo averlo. Il componibile personale per ufficio della Klipsk, la cyclette della Hovetrekke, il divano Ohamshab a strisce verdi della Strinne, perfino le lampade Ryslampa fatte di carta non candeggiata per un ambiente rilassante. Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo “quale tipo di salotto mi caratterizza come persona?”. Avevo tutto. Anche i piatti di vetro con piccole bolle e imperfezioni, prova che erano stati realizzati da onesti semplici operosi indigeni artigiani di… Dunque… Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania.”
ATTENZIONE!
“Se stai leggendo allora questo avviso è per te. . Ogni parola che stai leggendo di questa pubblicazione è un altro secondo tolto alla tua vita. Non hai altre cose da fare? La tua vita è così vuota che davvero non riesci a pensare a un modo migliore per impiegare questo tempo? Oppure sei così colpito dall’autorità che rispetti e dai credito a tutto ciò lo richiede? Leggi tutto quello che ti dicono di leggere? Pensi a tutto quello che ti dicono di pensare? Compri tutto quello che ti dicono dovresti volere? Esci dal tuo appartamento. Incontra un membro del sesso opposto. Interrompi lo shopping e la masturbazione compulsiva. Lascia il lavoro. (…) Prova di essere vivo. Se non rivendichi la tua umanità diventerai una statistica. Sei stato avvisato.”
Dal film “Fight Club”, di David Fincher, 1999 (basato sull’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk)