– E allora vai
– Avrò paura?
– Sì
– Poca o tanta?
– Tantissima
– A destra o a sinistra?
– Se puoi non schierarti mai, resta al centro. Del tuo cuore.
– E se arriva il lupo?
– Il lupo arriva, ma anche il gatto, il cane, l’orso, le acciughe, il vento, il sole, la neve. Amore mio, arriverà tutto, non posso ometterti niente.
– E se mi perdo?
– Che ti perdi non è un forse, ma una certezza; quindi quando ti perdi chiedi informazioni
– A chi?
– Ecco, a chi. Se dovesse succedere prima di aver imparato a riconoscere tutte le erbe spontanee, i fiori e gli alberi, aspetta, non chiedere a nessuno, ché poi può succedere che scambi ciliegie per bacche velenose. Aspetta, impara i prati i boschi e soprattutto i venti, poi, se ancora sarai perduta, saprai da sola a chi rivolgerti
– Morirò?
– Sì
– Aiuto!
– Rinascerai tante volte, la morte si dimentica, prima o poi.
– Eh, prima o poi, ma il tempo è contato
– No, il tempo è contatto, è toccare tutto, provarci almeno, tutte le parti
– Mi risolverò?
– Non sei un rebus, sei un puzzle senza pezzi mancanti. Imparerai a metterli insieme, dal verso e con lo sguardo giusto
– Promettimelo
– Di più, te lo giuro
– Incontrerò l’amore?
– Te lo auguro, ma attenta a chi ti vuole spogliare, fermati piuttosto da chi ti vuole sfogliare. Ché l’amore, per me, assomiglia molto a qualcuno che ti tiene la fronte mentre tu vomiti i giorni più duri.
– Allora vado?
– Allora vai.
Francesca Pachetti, da “La Raccontadina”