Pensieri

L’ottimismo

16.02.2022

“Che cos’è l’ottimismo?” diceva Cacambo
“Ahimè!” disse Candido “è la smania di sostenere che tutto va bene quando si sta male”.

“Il precettore Pangloss era l’oracolo di casa, e il piccolo Candido ascoltava i suoi insegnamenti con la fiducia propria dell’età e del suo temperamento. Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmologo-scempiologia. Egli dimostrava mirabilmente che non c’è effetto senza causa, e che in questo migliore dei mondi possibili… è provato, diceva, che le cose non potrebbero andare altrimenti: essendo tutto quanto creato in vista di un fine, tutto è necessariamente inteso al fine migliore. I nasi, notate, son fatti per reggere gli occhiali: e noi infatti abbiamo gli occhiali… Ne consegue che coloro i quali hanno affermato che tutto va bene, han detto una castroneria. Bisognava dire che meglio di così non potrebbe andare.”

“Tutta la piccola compagnia mise in opera questo lodevole proposito, ciascuno mettendo a profitto le proprie attitudini. Il poderetto fruttò assai. Cunegonda a dire il vero era brutta di molto; ma diventò una pasticcera valente. Pasquina ricamava, e la vecchia accudì alla biancheria. Lo stesso Fra Garofolone si rese utile lavorando egregiamente da falegname, e giunse perfino a diventar galantuomo.
Pangloss talvolta diceva a Candido:
«In questo migliore dei mondi possibili, tutti i fatti son connessi tra loro. Tanto è vero che se voi non foste stato scacciato a gran calci nel sedere da un bel castello, per amore di madamigella Cunegonda, se non foste capitato sotto l’Inquisizione, se non aveste corso l’America a piedi, se non aveste infilzato il Barone, se non aveste perso tutte le pecore del bel paese di El Dorado, voi ora non sareste qui a mangiar cedri canditi e pistacchi.»
«Voi dite bene,» rispondeva Candido: «ma noi bisogna che lavoriamo il nostro orto.»

Voltaire (François-Marie Arouet), da “Candido”, 1759

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