“Miei cari ragazzi,
Quest’anno sono terribilmente impegnato, se ci penso le mie mani tremano ancora di più. Mi sono successe delle cose tremende, alcuni regali si sono rovinati, l’Orso del Polo Nord non mi ha aiutato e ho dovuto traslocare da casa proprio prima di Natale, così potete capire in che stato mi trovi: per questo ho un nuovo indirizzo e per questo posso scrivere solo una lettera per entrambi.
È iniziato tutto così: un giorno molto ventoso dello scorso novembre il mio cappuccio volò via e si infilò sulla cima del Polo Nord. Gli avevo detto di lasciar perdere ma l’Orso del Polo Nord, ODPN, si è arrampicato in cima per prenderlo e in effetti l’ha preso. Ma il Polo si è rotto a metà ed è caduto sul tetto della mia casa e poi l’ODPN è caduto nel buco ed è finito nella sala da pranzo col mio berretto sul naso, e tutta la neve sul tetto è caduta dentro casa, si è sciolta, ha spento il fuoco ed è finita giù in cantina, dove tenevo tutti i regali di Natale di quest’anno; intanto l’ODPN si è rotto una zampa. Ora sta di nuovo bene, ma mi sono arrabbiato così tanto che ha detto che non mi aiuterà mai più. Penso di aver ferito il suo orgoglio, e che quello non guarirà prima del prossimo Natale. Vi ho mandato una foto dell’incidente e della mia nuova casa sul PN. Se John non riesce a leggere la mia scrittura tremolante (ho 1925 anni) può chiedere a suo padre di farlo. Quand’è che anche Michael imparerà a scrivere e mi manderà le sue letterine?
Con affetto a tutti e due e anche a Christopher, che ha un nome simile al mio, Father Christmas.
È tutto, a presto
Babbo Natale”
John Ronald Reuel Tolkien, da “Lettere da Babbo Natale”
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Nell’immagine: Norman Rockwell, “Babbo Natale e il libro delle spese”, 1920