Quando non ci muoviamo come davvero sentiamo, temendo il tremendo giudizio nostro ed altrui, compreso il giudizio universale.
Quando ci imbalsamiamo solo sui “doveri”, sulle “morali”, sui “non sta bene” o sui “non si fa”, senza ascoltare e tentare di comprendere quale forza ci muove.
Quando non riusciamo a decifrare ciò che accade dentro di noi pensando, illusoriamente, di poterlo controllare fuori di noi.
Quando ci aggrappiamo alle nostre credenze temendo di perdere le ultime barcollanti sicurezze, compresa la nostra presunta identità.
Quando desideriamo di essere semplicemente riconosciuti e accolti, mentre sputiamo ancora sentenze verso coloro che forse vorrebbero la stessa cosa da noi.
Quando accusiamo gli altri di essere avidi arraffatori, mentre non ci accorgiamo di accartocciarci sui nostri “beni” accumulati con il terrore che possano sottrarceli.
Quando diciamo “ami-amo-ci e partite”, senza considerare che tra il “dire” e il “fare” il “mare” siamo noi.
Quando desideriamo intensamente la pace e la gioia e non ci accorgiamo di portare dentro noi ancora tante schegge di veleno e di rancore.
Quando presumiamo di essere speciali ed avere più valore, non riconoscendo che siamo tutti “pari scintille” sparse nell’intero universo.
Quando non riconosciamo la dignità del cammino di ognuno, sapendo che ogni percorso è solo una strada verso noi stessi.
Quando attendiamo il tempo della meditazione e della serenità, senza considerare che ogni nostro respiro ed ogni nostro passo nel mondo sono più potenti dei mille miliardi di tecniche apprese.
Quando non molliamo gli ormeggi e non corriamo verso tutti coloro che amiamo per poterli abbracciare, accarezzando così anche il nostro cuore pulsante.
Quando non accogliamo la nostra e l’altrui luce e/o l’oscurità, senza escludere nulla né del presunto bene né del presunto male, per poterci poi scorgere interamente.
Quando non ci fermiamo ad assaporare le meraviglie della vita e non scoppiamo di gioia e di gratitudine sincera per tutto ciò che è intorno a noi e che dentro noi portiamo.
Quando non ci sciogliamo in lacrime vive e liberatorie per le nostre mille contraddizioni e le nostre mille e mille assurdità.
Che Pazzi Siamo Noi!
Lory Nugnes
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Nell’immagine: Illustrazione di Totò Calì