Come cambia il metabolismo in tempi di quarantena?
Ce lo spiega la dott.ssa Claudia Policano, biologa molecolare e nutrizionista.
“C’è una premessa da fare: il metabolismo non è una mera questione di consumo di calorie, ma riguarda tutti gli aspetti della vita cellulare, ivi comprese le interazioni con le altre cellule e quindi con organizzazioni più vaste. Detto con parole più semplici, ciò che riguarda le cellule si ripercuote nell’intero organismo.
Fatta questa debita premessa, il primo aspetto da prendere in considerazione durante un periodo di quarantena è la diminuzione dell’attività fisica, non solo quella specifica della palestra, ma anche quella delle comuni attività quotidiane.
Questa riduzione dell’attività fisica comporta un minor consumo di calorie nei tessuti a più alto regime, prevalentemente in quello muscolo-scheletrico. Ciò che succede in questi casi e a cui vanno ad aggiungersi i fattori di stress indotti dalla quarantena (isolamento, immobilità forzata, paura del contagio, interruzione e perdita delle consuete abitudini di vita ecc.), è che vengono attivati, nel nostro organismo, dei sistemi di allarme, che sono prevalentemente endocrini ed immunitari.
Si scatena così una sorta di “rumore di fondo infiammatorio” che può provocare disturbi anomali: stanchezza, perdita di attenzione, dolori osteo-articolari e muscolari. Tutti questi “disturbi”, quindi non devono allarmare più di tanto, perché in genere sono spiegabili alla luce di quanto detto sopra. Quindi cosa fare in circostanze come quella attuale?
La regola principale è quella di assecondare quanto più possibile il nostro ritmo circadiano, ossia il nostro “orologio biologico”: svegliarsi più meno allo stesso orario, osservare orari regolari nei pasti (in particolare evitando la cena dopo le 20 per lasciare al corpo almeno dieci ore di riposo e di digiuno, ora che non dobbiamo più accampare le solite scuse del “lavoro-che-finisce-tardi”).
Quanto ai consigli nutrizionali, direi che sono sempre gli stessi: mangiare prevalentemente frutta e verdura crude; evitare lo sbilanciamento tra carboidrati (cereali) e proteine (pesce, carne, uova ecc.); privilegiare le proteine vegetali, ossia legumi e frutta secca.
Per chi può mantenere un minimo di attività fisica, ben venga, tenuto conto anche del fatto che ci sono tanti suggerimenti online da poter seguire.
Quanto poi ad un possibile consumo di integratori, va bene se vengono assunti regolarmente, ma certo non serve a niente prenderli per evitare il contagio. Tuttavia ce ne sono alcuni che, anche a prescindere dalla quarantena, sarebbe opportuno assumere: probiotici (per un buon funzionamento della flora batterica), vitamina D (per aiutare il sistema immunitario e cardiovascolare) e inoltre estratti di piante adattogene (come aloe, eleuterococco, rodiola e ginseng), che aiutano il nostro organismo ad adattarsi meglio a situazioni di stress.”
Claudia Policano