Riflessioni

Dal backstage di Yunus: Chi ci salverà dai barbari?

21.03.2022

Fabio: “Leggo i vostri messaggi e ritrovo delle sensibilità che da molto tempo non incontro nella società.
Prima il ventennio del berlusconismo ci ha mostrato come una popolazione potesse rispondere alle proprie crisi, proiettandosi verso le illusioni del successo individuale, della ricchezza esclusiva, della realizzazione personale ottenuta attraverso abusi impuniti, poi, gli anni successivi, ci hanno mostrato una società che, serenamente rassegnata all’impossibilità di risolvere le proprie crisi, trova soddisfazione nella possibilità di odiare i più deboli.
Spesso mi chiedo come mai non si trovi più una sensibilità democratica e dove si stia perdendo il senso di umanità.
Gli ultimi anni hanno forgiato un elettorato ed un sentimento popolare capaci di rispondere solo agli stimoli di un linguaggio aggressivo, intollerante, egoista, cinico.
Non è accaduto solo nel nostro Paese, i sovranisti hanno consenso in Europa, il linguaggio del presidente degli Stati Uniti è regolarmente offensivo, scorretto e risulta comunque terribilmente efficace.
Perché quando incontro vecchi amici, che conservano una sensibilità democratica, civile, un senso di umanità, devo avere l’ impressione di scorgere oasi in un deserto di inciviltà?”

Simone V.: “Probabilmente perché è un’oasi nel deserto.
È vero che la manifestazione esteriore di questa società si è modificata negli anni, ma la causa di questo credo si radichi in un funzionamento non corretto delle macchine umane, che consiste nell’impiegare quasi essenzialmente le funzioni istintive, sopravvivenza , agio e tutto quello che soddisfa e tranquillizza la nostra inerzia.
L’unico segnale che riesce a contrastare questa modalità limitata dell’uomo è l’impressione emozionale, estremamente rara in questo tipo di società. Una cosa che mi colpisce di questi nuovi movimenti populisti, sovranisti ecc., è che non hanno prodotto nessuna manifestazione di arte, musica, letteratura ecc. Credo che questo sia un punto debole su cui indirizzare l’attenzione.
Alcuni riconoscono per puro caso la necessità di avere impressioni emozionali tanto quanto quella di respirare aria e nutrirsi; per molti altri non è necessario”.

Paola: “Ho sempre pensato che, dietro all’educazione delle persone, ci fossero contesti familiari, sociali ed economici di “un certo tipo”, quelli giusti e quelli sbagliati.
Insegno in una scuola a pochi metri dal quartiere di Tor Bella Monaca. La nostra utenza, che va dall’asilo alla scuola media, è notevolmente variegata. Molto spesso noi docenti tentiamo, tramite colloqui, riunioni, consigli straordinari, di analizzare e sanzionare in modo rieducativo ogni comportamento scorretto da parte dei nostri alunni. Molto spesso accade che ragazzi cresciuti in un ambiente culturale degradato abbiano sviluppato sensibilità civiche migliori di quegli alunni che, viceversa, hanno genitori sempre presenti nella loro crescita formativa.
Le scuole sono, o almeno dovrebbero essere, quelle oasi di civiltà di cui parli.”

Libero: “Servono contenuti, è la cosa più importante, anche se sembra una cosa banale da dire. Persone capaci di comunicare in modo efficace e profondo. Confido nella nostra capacità di fare rete, per accogliere nel contenitore che stiamo immaginando quanto di meglio si possa trovare. Sarà un duro lavoro. La barbarie avanza inesorabilmente. Fratelli che vendono e opprimono i propri fratelli, per un pugno di riso. Chi ci salverà, chi ci salva dai barbari?!
Volevo condividere un pensiero: sono in Salento, qui tutti sono gentilissimi, premurosi. Ovviamente è anche una questione commerciale, ma mi interessava notare come la gentilezza sia contagiosa, l’ambiente influenza tutto e tutti. Rieducazione alla bellezza e alla gentilezza, per dimenticare l’addestramento alla violenza (verbale e non) che abbiamo subito in questi anni. Diciamo che qui a fare il cafone ti sentiresti fuori luogo. E difatti nessuno lo fa. Magari si riuscisse a portare un po’ di questo disagio nell’esercitare la violenza a livello sociale. Torniamo al discorso: aizzare il peggio di un uomo è cosa alquanto facile. Non altrettanto coltivarne gentilezza, bellezza e spirito cooperativo.”

Sonia: “E a volte mi sembra che facendo un banalissimo gesto di gentilezza, puramente gratuito, ad un estraneo, non solo gli vedi spuntare un sorriso, ma vedi anche venir meno qualche mattoncino al suo muro di diffidenza.
Quei muri non difendono, semplicemente non ti fanno vedere quel che c’è dietro e ci tengono lontani”

“Ieri ero intelligente, così ho voluto cambiare il mondo. Oggi sono saggio, così sto cambiando me stesso.”
(Jalāl al-Dīn Moḥammad Rūmī)

Arianna: “Benvenuti in questa nave di artisti, sognatori, pensatori”.

Yunus, 5 agosto 2019 (la nostra data di nascita)

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Foto di Sonia Simbolo

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