“Mi sa che è questo il mio limite: mi mancano le conclusioni, nel senso che ho l’impressione che niente finisca mai veramente. Lo vorrei, vorrei davvero che i dispiaceri scaduti, le persone sbagliate, le risposte che non ho dato, i debiti contratti senza bisogno, le piccole meschinità che mi hanno avvelenato il fegato, tutte le cose a cui ancora penso, le storie d’amore soprattutto, sparissero dalla mia testa e non si facessero più vedere, ma sono pieno di strascichi, di fantasmi disoccupati che vengono spesso a trovarmi. Colpa della memoria, che congela e scongela in automatico rallentando la digestione della vita e ti fa sentire solissimo nei momenti più impensati.”
Diego De Silva
*****
“I fantasmi.
Prendono forma al chiaro di luna,
si materializzano nei sogni.
Ombre. Sagome
di ciò che non è più.”
Ellen Hopkins, “Fantasmi,” in “Perfect”, 2013
*****
“Era l’ora innominabile della notte
In cui le illusioni in un nembo delirante
Intorno al silenzioso dormiente, ondeggiano
E si muovono furtive nelle sue visioni inconsce”
Howard Phillips Lovecraft
*****
“In una compagnia chiassosa, e alla luce di molte candele, la mezzanotte non si presenta come l’ora dei fantasmi. Tale invece è il caso per la mezzanotte tenebrosa, tranquilla e solitaria. Già per istinto noi temiamo allora il verificarsi di apparizioni, che si presentano come totalmente esterne, per quanto la loro causa prossima risieda in noi: noi temiamo così propriamente soltanto noi stessi. Chi teme il presentarsi di tali apparizioni, in realtà fa compagnia a sé stesso.
Arthur Schopenhauer, da “Parerga e paralipomena”, 1851
*****
“E’ solo stress, disse il medico al fantasma. E non dimentichi di praticare regolarmente i suoi esercizi di apparizione.”
Fabrizio Caramagna
******
“Il fantasma è annoiato; è difficile, per un fantasma, non provare, per gran parte del tempo, un profondo, lento senso di noia. […] Un fantasma può meditare, leggere, camminare, e se è abbastanza stupido o annoiato, fare rumori e scuotere le tende; questo, naturalmente, se c’è qualcuno da spaventare. Un fantasma può lasciare il castello che gli è stato assegnato solo per una settimana dopo il primo secolo, due dopo il secondo, e così via: una faccenda abbastanza burocratica.”
Giorgio Manganelli
*****
Essere un fantasma dev’essere questo, avere la certezza che la vita esiste, perché ce lo dicono quattro sensi, e non poterla vedere.
José Saramago, da “Cecità,” 1995
*****
“Non c’è bisogno di essere una stanza,
non c’è bisogno di essere una casa,
per sentirsi infestati dai fantasmi.
La mente ha corridoi più vasti di uno spazio materiale.
È assai più sicuro un incontro a mezzanotte
con un fantasma esterno,
piuttosto che affrontare dentro di sé
quella presenza ben più raggelante .
È assai più sicuro galoppare
tra le minacciose pietre tombali di una abbazia,
piuttosto che incontrare inermi ,
in solitudine, il proprio io…”
Emily Dickinson
*****
“Il mistero della vita ci fa soffrire e ci spaventa in molti modi. A volte arriva su di noi come un fantasma informe, e l’anima trema per la peggiore delle paure – quella dell’incarnazione mostruosa del non essere. Talora è dietro noi, visibile soltanto quando non ci voltiamo per vederlo, ed è la verità tutta nel suo profondissimo orrore di non conoscerla.”
Fernando Pessoa, da “Il libro dell’inquietudine”, 1982 (postumo)
******
“Fantasma. Espressione materiale e visibile di una paura interiore.”
Ambrose Bierce, da “Dizionario del diavolo,” 1911
******
“Fantasma: qualcuno che non si rassegna all’idea di essere morto.”
Elias Canetti, da “Il cuore segreto dell’orologio”, 1987
******
“Incontrare il fantasma è fare i conti con l’ambiguità di ciò che è possibile definire “concepibile”: ciò che non è ma potrebbe anche esistere. O meglio ciò che costituisce quella zona d’ombra in cui sconfina – o da cui emerge – la qualità diurna, solare, cosciente del nostro comportamento. Perché il fantasma è il nostro alter ego, l’Ombra, la figura del Doppio, dello Straniero, così come è l’immagine impossibile della nostra follia e, più radicalmente, della morte.”
Aldo Carotenuto, da “Il fascino discreto dell’orrore”, 1997
*****
“Sono inconsistenti fantasmi tutte le cose che ci lasciano attoniti e spaventati. Nessuno di noi ha accertato che cosa ci fosse di vero, ma la paura si è trasmessa dall’uno all’altro. Nessuno ha avuto il coraggio di esaminare da vicino il suo turbamento, di conoscere la natura e il valore morale della sua paura. Così un’immagine falsa e inconsistente trova ancora credito, perché nessuno l’ha vista in piena luce. Prendiamoci la pena di guardare bene: subito ci apparirà quanto passeggero, incerto e privo di pericoli sia l’oggetto della nostra paura.”
Lucio Anneo Seneca, da “Lettere a Lucilio”, 62/65
*****
“I morti, si sa, scendono all’Ade. Ma dove vanno i fantasmi degli animali, dei compagni più amati, che non hanno diritto di asilo in alcun luogo dopo la morte? Dove, se non sulla soglia di casa, a guardia e in attesa? Quello è il suo posto, il posto del cane fedele, che non capisce ma non dubita e non dispera.
Attende.”
*****
Foto di Alexey Menschikov
*****
“Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi.“
David Foster Wallace, da “Il re pallido”, 2011
*****
“Così quando mi siedo a questo tavolo con l’idea di plasmare con le mani la storia della mia vita e metterla davanti a te come una cosa finita, devo richiamare cose lontanissime, sprofondate, inabissate in questa o quella esistenza, divenute parte di essa; sogni, anche, e le cose che mi circondano e quegli abitanti, quei fantasmi solo per metà esprimibili, che stanno nei loro covi giorno e notte; e nel sonno si rivoltano, proferiscono grida confuse, e tirano fuori le loro dita di fantasmi e mi afferrano mentre cerco di scappare – ombre di gente che saremmo potuti essere, esistenze mai nate.”
Virginia Woolf, da “Le onde”, 1931
*****
Immagine: Illustrazione di Hokusai di uno yūrei (fantasma)