“Cadeva la sera
Su una bella e malandata Europa multiculturale
Su un altro bar che cambia gestione
Su un altro eroe da dimenticare
Il giorno degli attentati hai scritto
Per tranquillizzare tutti
Che come sempre eri da quelle parti
Ma non eri tra i feriti o tra i morti
Arriverà la pace inaspettata e benedetta
Come ogni sera sarai stanca morta
Saranno tutti inginocchiati
In direzione del Nord America
Del nord Italia o della Mecca
Chiudere gli occhi per vedere fuori
L’inverno più mite degli ultimi diecimila anni
Quei quattro alberi, i tuoi santi protettori
E tua madre, la Madonna degli affanni
E dove c’era un minareto o un campanile
C’è un albero in fiore tra le rovine
Ci siamo noi due accecati dal sole
Mentre cerchi di spiegare
Cos’è che ci ha fatto inventare
La Torre Eiffel, le guerre di religione
La stazione spaziale internazionale
Le armi di distruzione di massa
E le canzoni d’amore
Cos’è che ci rende unici e fragili
Con sette vite e sette miliardi di desideri?
Una pelle molto sottile
Sempre assaliti dai pensieri
Su questo pianeta chiamato Terra
Anche se come noi
È quasi soltanto acqua
Come noi, tra un amore e una guerra
Assediati da quello che manca
Era per andare via da me, da te
Dalla piazza della cattedrale
Hai scoperto che Toronto
È una Varese più grande
Ma a parte il freddo non si sta poi così male
E lì ci sono ragazze come te
Che da piccole sono state molto sole
E adesso sono più forti
Di un intero paese
C’è un uragano con il tuo nome
Aerei militari che come certi baci non fanno rumore
E dove c’era un minareto o un campanile
C’è un albero in fiore tra le rovine
Ci siamo noi due accecati dal sole
Mentre cerchi di spiegare
Cos’è che ci ha fatto inventare
La Torre Eiffel, le sinfonie di Beethoven
La stazione spaziale internazionale
Le armi di distruzione di massa
Le canzoni d’amore”
Le Luci della Centrale Elettrica, “Coprifuoco”, dall’album “Terra”, 2017