“Non hai nessuna colpa, hai fatto tutto bene, sei stato un bravo padre, sì. Hai voluto sempre il meglio per me. Ma forse è questo, papà. Nessun genitore deve volere il meglio per suo figlio. E sai perché? Perché non lo sa. Un genitore non sa cos’è il meglio per suo figlio. Non lo può sapere, come potrebbe? E’ Dio? Legge nella sfera di cristallo? No, è solo un genitore. E allora dovrebbe starsene a guardare e basta, in silenzio e con grande calma. Un po’ come si sta davanti al mare a guardare il mare. Cosa si fa davanti al mare? Si guarda il mare. Basta. Si accompagnano le onde con lo sguardo. Questo. Una per una. Come faceva il mio amico Malmecca con le foglie: le accompagnava, le prendeva in braccio un attimo prima che cadessero. Le … accompagnava. Hai presente? Le onde che si frangono, le foglie che cadono, la canna da pesca che si piega quando il pesce abbocca.. Così. Accompagnare. Anche i figli bisogna accompagnarli. Stare a guardarli, come le onde. Ma tu mi hai mandato questa lettera terribile… Non dovevi mandarmela, e nemmeno scriverla, nemmeno pensarla. Non dovevi. Così non mi hai dato scampo. Come facevo? Dovevo dirti di no, dirtelo, che non la volevo, io, una vita come la tua..
Un figlio che non continua il padre spezza una linea. La rompe. E’ un elemento di rottura, un figlio così, si può dire? L’ho pensato spesso. Ma adesso non lo penso più. Adesso che mi sono portato dietro quelle pecore lo so, e vorrei tanto dirtelo, papà, rassicurarti: quella linea spezzata continua, solo che continua da un’altra parte, in un altro modo, e va bene lo stesso perchè comunque quella linea è nata da te, da voi, viene da lì… Dovete in ogni caso esserne fieri. In ogni caso! Comunque vada! Dovreste essere curiosi, voi genitori. Molto curiosi dei figli. Dovreste morire dalla curiosità di vedere dove diavolo andrà a finire quella linea spezzata che è partita da voi, e che si spezzerà ancora una decina di volte nei secoli, con i figli dei vostri figli e i figli dei loro figli…”
Paola Mastrocola, da “Non so niente di te”, 2013
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Immagine: Frida Kahlo dipinge “Ritratto di mio padre”, 1951