Fosforescenze

Cosa c’è nel vuoto?

23.04.2022

“Si ha un bel riunire trenta raggi in un mozzo, l’utilità della vettura dipende da ciò che non c’è.
Si ha un bel lavorare l’argilla per fare vasellame, l’utilità del vasellame dipende da ciò che non c’è.
Si ha un bell’aprire porte e finestre per fare una casa, l’utilità della casa dipende da ciò che non c’è.
Così, traendo partito da ciò che è, si utilizza quello che non c’è”

Laozi, da “Tao Te Ching” (“Libro della Via e della Virtù”),tra il IV e il III secolo a.C.

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Diceva un foglio bianco come la neve:
“Sono stato creato puro, e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro”.
Una boccetta di inchiostro sentì ciò che il foglio diceva, e rise nel suo cuore scuro, ma non osò mai avvicinarsi. Sentirono le matite multicolori, ma anch’esse non gli si accostarono mai. E il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre,  puro e casto, ma vuoto.”

Kalhil Gibran

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“Tutto quello che rimane chiama tutto quello che manca ”.

Pascal Quignard

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“La cattiveria nasce da sentimenti negativi come la solitudine, la tristezza e la rabbia. Viene da un vuoto dentro di te che sembra scavato con il coltello, un vuoto in cui rimani abbandonato quando qualcosa di molto importante ti viene strappato via.”

Murakami Ryū, da “Tokyo Soup”

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Redattore: “Non è successo un tubo”.
Caporedattore: “Mandiamo tre inviati e titoliamo: «Tragico vuoto»”.
Altan
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“Il vuoto è ben lungi dall’essere vuoto. Al contrario, esso contiene un numero illimitato di particelle che vengono generate e scompaiono in un processo senza fine.”
Fritjof Capra, da “Il Tao della fisica”, 1975
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“Analogamente al Vuoto dei mistici orientali, il «vuoto fisico» – come è chiamato nella teoria dei campi – non è uno stato di semplice non-essere, ma contiene la potenzialità di tutte le forme del mondo delle particelle. Queste forme, a loro volta, non sono entità fisiche indipendenti, ma soltanto manifestazioni transitorie del Vuoto soggiacente ad esse. Come dice il sutra, «la forma è vuoto, e il vuoto in realtà è forma».”
Fritjof Capra, da “Il Tao della fisica”, 1975
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“Hanno rubato Dio. / Il cielo è vuoto. / Il ladro non è ancora stato (non lo sarà mai) arrestato.”
Giorgio Caproni, “Furto”
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“Tutto è pieno di dèi” diceva Talete all’alba della filosofia; all’altro capo, a quel crepuscolo cui siamo giunti, possiamo affermare, non solo per bisogno di simmetria, ma anche per rispetto dell’evidenza, che “tutto è vuoto di dèi”.
Emil Cioran, da “L’inconveniente di essere nati”, 1973
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“La nostra originale Natura di Buddha, in somma verità, è priva di ogni atomo di oggettività. È vuota, onnipresente, silenziosa, pura; è una gioia serena gloriosa e misteriosa – e ciò è tutto. Penetrate profondamente in essa divenendone consci personalmente. Ciò che è davanti a voi lo è in tutta la sua completezza, assolutamente intera. Non vi è nulla al di fuori di essa. Anche se completate, uno per uno, tutti gli stadi d’evoluzione del Bodhisattva verso la Buddhità; quando infine, in un singolo lampo, conseguirete la realizzazione totale, starete realizzando soltanto la Natura di Buddha che è stata con voi per tutto il tempo; e con tutti gli stadi precedenti non vi avrete aggiunto assolutamente nulla.”

Huángbò Xīyùn (monaco buddista cinese del IX secolo), da “Huángbòshān Duànjì chánshī chuánxīn fǎyào”

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“Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti, perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare. Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica. La nostra originale Natura di Buddha, in somma verità, è priva di ogni atomo di oggettività. È vuota, onnipresente, silenziosa, pura; è una gioia serena gloriosa e misteriosa – e ciò è tutto.”

Huángbò Xīyùn, da “Huángbòshān Duànjì chánshī chuánxīn fǎyào”

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“Ma procediamo con disordine. Il disordine dà qualche speranza. L’ordine nessuna. Niente è più ordinato del vuoto.”

Marcello Marchesi, da “Il malloppo”, 1971

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“Gli sviluppi recenti della fisica hanno reso completamente obsoleto tanto l’horror vacui, secondo cui la natura aborriva il vuoto e il nulla, quanto l’ex nihilo nihil fit, secondo cui dal nulla non si può creare nulla. In realtà, a livello sia microscopico che macroscopico, il vuoto e il nulla possono oggi essere considerati come la naturale culla dell’esistenza e l’essenza ultima della realtà, in pieno accordo con il nichilismo mistico.”
Piergiorgio Odifreddi, da “Il Vangelo secondo la Scienza”, 1999
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“Siccome, dicono, avete creduto dall’infanzia che un baule fosse vuoto, poiché non ci vedevate niente dentro, avete ritenuto possibile il vuoto. È un’illusione dei vostri sensi, rinforzata dall’abitudine, che è necessario che la scienza modifichi”. E altri dicono: “Siccome vi si è detto a scuola che non c’è il vuoto, hanno corrotto il vostro senso comune che lo comprendeva con tanta chiarezza, prima di questa impressione sbagliata, che si deve correggere, ricorrendo alla vostra prima natura”. Chi ha dunque ingannato, i sensi o l’istruzione?”
Blaise Pascal, da “Pensieri”, 1670 (postumo)
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“In principio era il vuoto. Poi il vuoto si è contratto, è diventato più piccolo di una capocchia di spillo. È stata una sua volontà o qualcosa l’ha costretto? Nessuno può saperlo, ciò che è troppo compresso alla fine esplode, con rabbia, con furore. Dal vuoto è nato un intollerabile bagliore, si è sparso nello spazio, non c’era più buio lassù, ma luce. Dalla luce è scaturito l’universo, schegge impazzite di energia proiettate nello spazio e nel tempo. Correndo e correndo, hanno formato le stelle e i pianeti. Il fuoco e la materia. Sarebbe potuto bastare questo, eppure non è bastato.”
Susanna Tamaro, da “Anima mundi,” 1997
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“Il vuoto atterrisce. Prigionieri di un brandello di spazio, combatterete allo stremo delle forze misteriosi elementi: l’assenza di materia, l’odore dell’equilibrio, la vertigine dai lati molteplici e il cupo desiderio di ritornare a terra… Il Filo che appartiene ai Maestri del mondo, sul quale riposa la terra, il filo che collega senza tregua il finito all’infinito, linea retta del percorso più breve tra gli astri… Sprofondare per raggiungere il luogo dove nulla respira, l’oscurità che vi si cela. Per seguire e raggiungere dall’altra parte della luce una chiarezza abbagliante, uno splendore bruciante… Per ore, per frammenti di giorni, la speranza di un arresto del tempo che nessuno saprebbe notare”.
Philippe Petit, da “Trattato di funambolismo”
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Jean Louis Corby, “Il vuoto dell’anima” (Ginevra)
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“Il vuoto non è vuoto. È pieno di rimpianti, amori finiti, lacrime, rabbia, paure, incubi, tramonti bruciati, follia, confusione, ansia e braccia tese aggrappate a un amore che non c’è più.”
Fabrizio Caramagna
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Foto di Michael Kenna

 

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