PROBLEMA – Parola usata per dire che non c’è: non c’è problema. Variante euforica: no problem. Tipica di esistenze assillate da troppi problemi. Ha una funzione liberatoria e per questo ricorre anche quando non è il caso. Mi può portare in via Bixio? Non c’è problema. Poi ci si impiega cinquantacinque minuti. Questo è il problema.
INCREDIBILE – Usato per attirare l’attenzione su ciò che stiamo dicendo, perciò usato continuamente. Suscita rassegnazione in chi lo ascolta, perché non si tratta mai dell’incredibile, ma solo di ciò che è scarsamente credibile. Ho fatto un incontro incredibile (detto per «interessante»). Ma l’interesse di chi ascolta è già scemato. Ho conosciuto una donna incredibile. L’interesse è zero. Incredibile è, alla lettera, solo chi lo dice.
FILOSOFIA – Amata da dirigenti, imprenditori, allenatori. La nostra filosofia. Non è la filosofia che non sono riusciti a frequentare, ma la controfigura con cui possono andare a letto.
DICIAMO – Plurale humilitatis, diverso da quel “noi” maiestatis a cui gli studenti contrappongono un “io” insicuro. «Diciamo» è pacioso e bonario, tende a cooptare gli ascoltatori in affermazioni che riguardano solamente chi le pronuncia. Sornionamente democratico, modestamente capzioso, è usato da tutti, atleti, clinici, capiservizio. È il coro delle individualità negli anni Novanta.
IN QUALCHE MODO – Emergente, anzi emerso. In alcuni intellettuali avalla l’idea che, «in qualche modo», tutto si possa dire e che si possa dire tutto. Che la prigione è l’unico spazio libero che conosciamo. O che il presente è il ricordo del futuro. In qualche modo.
RILEGGERE – Si usa per i classici che si leggono per la prima volta.
EPOCALE – Mutamento epocale. Ce n’è ogni giorno.
AEROMOBILE – Termine usato dagli altoparlanti negli aeroporti italiani, quando l’aereo ritarda. Esprime tecnicità, efficienza, rinnovamento.
ALLUCINANTE – L’aggettivo più comune nell’età degli allucinogeni. In Italia lo si può sostituire con normale. Una lettera impiega otto giorni da un quartiere all’altro? Normale. Una lettera impiega un giorno? Allucinante.
PRATICAMENTE – Avverbio prediletto per ridurre l’ignoto al noto. Popolare tra gli studenti. Praticamente il misticismo di Caterina da Siena. Praticamente ciò che non sarà mai pratico è pratico.
EXECUTIVE – Chi dirige. In Italia non ha avuto lo stesso successo che manager, perché non richiama chi maneggia, ma chi esegue.
SOLDATI – Operatori di pace.
Non manca mai nelle riunioni cosiddette progettuali, dove, di fronte a una complicazione, c’è sempre chi annuisce: «È un problema di know how»; e ha l’impressione, condivisa da lui solo, di averlo in parte risolto.
Così “target”, inteso come insieme dei consumatori, significava all’origine bersaglio; ma chi lo cita prova il brivido euforico di averlo già colpito.
Le connotazioni militari, insieme con l’immagine – triviale, ma efficace – della incorporata «targa», rendono questa parola irresistibile.
ALLUCINANTE – L’aggettivo più comune nell’età degli allucinogeni. In Italia lo si può sostituire con normale. Una lettera impiega otto giorni da un quartiere all’altro? Normale. Una lettera impiega un giorno? Allucinante.
PRATICAMENTE – Avverbio prediletto per ridurre l’ignoto al noto. Popolare tra gli studenti. Praticamente il misticismo di Caterina da Siena. Praticamente ciò che non sarà mai pratico è pratico.
EXECUTIVE – Chi dirige. In Italia non ha avuto lo stesso successo che manager, perché non richiama chi maneggia, ma chi esegue.
SOLDATI – Operatori di pace.
C’è un piacere più intenso, per chi ama i libri di antiquariato? Sì. È sfogliarne un catalogo.
1) Non acquistare i libri per leggerli questa sera. Ma acquista solo quei libri che, anche questa sera, avresti voglia di sfogliare. A volte ho acquistato libri pensando che in futuro mi avrebbero interessato. E me ne sono pentito. Da allora penso sempre alla ipotesi della sera.
3) Tra un libro “di” Einstein e un libro “su” Einstein scegli il primo. C’è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo. Gli scopritori di continenti hanno disegnato contorni sempre imprecisi delle coste, che oggi qualsiasi agenzia turistica è in grado di correggere. Preferisco chi ha scoperto i continenti.
4) Se un libro ti attira “veramente”, non badare al prezzo. È il modo più sicuro per fare debiti, ma anche per evitare le recriminazioni di una vita. Il rammarico per un acquisto sbagliato è niente in confronto all’angoscia per un acquisto mancato.
9) Quando il prezzo ti turba, pensa alla parola magica, alibi di tutti gli affari irreali: investimento.
10) Quello che Forster auspicava per i personaggi dei romanzi, l’ “espansione”, pensalo per la tua biblioteca.
Nuotare nella povertà. L'assente ha sempre ragione Pesce piccolo mangia pesce grosso. Pescare nel limpido. L'occasione fa l'uomo onesto.|
Non c'è maggior cieco di quello che vuole vedere. Le parole volano gli scritti anche.
Chi si accontenta non gode. Sapere dove picchiare la testa. Chi non semina raccoglie.
Vivere e non lasciar vivere. Pensarci prima per pentirsi poi. Oggi a me, domani a me.
Giuseppe Pontiggia, da “Le sabbie immobili”, 1991
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Immagine: Il Peppo – Fondo Giuseppe Pontiggia