“Ci sono volte in cui si sta… e basta. E altre in cui ci si muove. Invece di pensare al passato, ai dolori passati, mi va di dire di oggi. Oggi è un giorno migliore. Ho capito un sacco di cose, ho capito soprattutto quello che mi piace e quello che no. Ci sono volte in cui si sta, e basta. E altre in cui ci si muove, si grida, si fa festa, festa dei sensi e dell’intelligenza, ci si dimentica degli specchi, nel senso proprio che esistano specchi, e si gode.
Ci sono stati giorni in cui ci si acciambellava sulla sofferenza, tonti ad aspettare il sonno che non veniva mai, estremo rifugio in cui dimenticarsi di sé, atteso e al contempo temuto, perché nel sonno si perde il controllo, durante il sonno ti può assalire chiunque, e poi rischi di sognare, e i sogni dolgono.
Nei sogni vai lontano, io teorica della fuga avevo questo modo cattivo di allontanarmi, questa piccola morte.
Ora non più. Ora faccio. Niente più teoria, ma pratica: scrivere, leggere. Dipingere, cantare, recitare, fare figli. Beh, uno, almeno. E il fare è la mia cura. Ho sempre avuto, più forte di tutti gli altri, violento, potente e ineluttabile, l’istinto di vita. Questo mi ha salvata, dai lutti, dal dolore, dai giudizi e dalla malattia, mi ha salvata.
Ce la si può fare. Se ci sono riuscita io, si può. Volevo dirvi questo. E’ una buona notizia. Comunque.”
Alda Merini, da “Ballate non pagate”, 1995
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Foto di Sonia Simbolo – Modella Rossana Perri