Affabulazioni

Protocollo 909

16.06.2022
“Nel pieno delle mie facoltà mentali, dispongo come segue:
lascio alla scienza il mio naso perché certi scempi non si ripetano,
lascio ai fabbri i miei desideri fatti di materiale indistruttibile per costruire una navicella capace di attraversare lo spazio,
lascio alla medicina legale le mie poesie,
lascio ai deboli le mie gambe che hanno continuato a camminare nel cortile della scuola nonostante gli sgambetti dei bambini più grandi,
lascio agli storici le disfatte sentimentali, familiari e finanziarie con la preghiera di archiviarle come un’unica pratica,
lascio agli astronomi le mie promesse in sospeso che a questo punto dovrebbero vagare nello spazio,
lascio alle sconosciute che ho visto una sola volta per strada, i miei pensieri più immorali,
lascio ai produttori di condizionatori di aria e alla società sportiva calcio napoli la mia gratitudine,
lascio ai pornografi le mie potenti, preziose, inutili erezioni,
lascio agli alberghi a ore i miei documenti: che li custodiscano per sempre,
lascio ai cuochi il mio teschio perché lo riempiano di pane e salame,
lascio a quelli morti in mare mentre attraversavano lo stretto di Sicilia la mia vergogna per essere nato sulla riva giusta,
lascio ai miei amici tutti i miei soldi, tanto non tengo né all’uno né all’altro,
lascio ai musicisti la mia cassa toracica e le mie tibie per costruirci una chitarra,
e infine che ai pagliacci vadano i miei innamoramenti, così che abbiano sempre numeri buoni da mettere nel repertorio.”
Gianni Solla, “Protocollo 909”
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Nell’immagine: Vladimir Kush, “Aspettando la fortuna”

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