Linguaggi

Lezioni di volo

30.06.2022

“Lascia che io cada se devo cadere.

Quello che diventerò mi prenderà.”

Ba’al Shem Tov (rabbino e mistico polacco del ‘700)

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L’educazione di Icaro

“Il vento m’insegnò a volare
Sulle ali dell’aria
Sopra le tempeste.

Il bosco m’insegnò le sue parole:
Echi di voci pei sentieri d’ombra.
Ora so leggere e parlare.

La notte m’introdusse nei suoi misteri:
I sogni dove ritornano i morti.
Il giorno nella sua bellezza chiara.

Ma il dolore, il dolore soltanto,
Quello che umilia e piega
Mi ha insegnato a pregare.

“Ora Icaro, disse il padre,
vola tra le stelle,
Insegui le comete!”

Icaro, chiusi gli occhi,
Una brezza sottile gli sfiorò i capelli,
Credette, forse sognò di volare.”

Salvatore Solinas, “L’educazione di Icaro”

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Il volo

“Il volo è un abbandono.
Si lasciano alla terra le ferite,
le vesti dell’inganno
l’affanno dei piedi, in un passo sbagliato.
Un attimo di cielo, anche un momento solo
basta a quel volo, per somigliare al vento
guardando da lontano il disincanto
degli abbracci bugiardi e i fiori finti.
Gli annegati, i respinti, il veleno nel mare
che fa eterno il silenzio dei pesci…
Usci chiusi al bussare, bocche avare
di parole e di baci.
Un volo d’un istante, un momento d’oblio
un’allegria di ali sulle schiena
provando a ricercare la bellezza
nascosta dentro ai solchi della terra.

Giorgia Satta, “Il volo”

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Piegare le ali
“Piegare le ali
distendere le ali
sprimacciarsi
becchettare
buttarsi all’aria
posarsi
mettere il capo sotto l’ala
abbandonarsi
al governo del vento
contrastare l’ora del buio
con stracci di voce
nell’aria blu.
Farsi un nido
ramo su ramo
filo per filo
abbandonarlo
migrare
tornare
fissare un punto in aria
chinare il capo
aprire il becco
aspirare
il cielo
disobbedire agli angeli
e agli astronauti
farsi terra e polvere
giú giú
restituirsi
a vermi erba e assenza
di gravità:
leggero leggerissimo
chi cade.”
Chandra Candiani, da “Fatti vivo”

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Vola

“Vola.
Adesso.
Basta fingere quel rasoterra.
Vola. Vola. Vola.
Sei più immenso dell’angusto
abitacolo del corpo.
Non fingere più.
Sorgi. Ora.
Rimandi sempre.
Prendi tutto lo spazio.
Brucia tutto il tempo.
Hai cieli, hai stelle, hai prodigi di gioia
e abiti nel triste sgabuzzino della vita.”

Mariangela Gualtieri

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Immagine: Illustrazione digitale di Chistian Schloe 

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