“Viva l’Italia, l’Italia liberata / l’Italia del valzer e l’Italia del caffè / L’Italia derubata e colpita al cuore / viva l’Italia, l’Italia che non muore / Viva l’Italia, presa a tradimento / l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento / l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura / viva l’Italia, l’Italia che non ha paura.”
Francesco De Gregori, da “Viva l’Italia”, 1979
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Vignetta di Forattini
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“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!”
Dante Alighieri, da “Divina Commedia”, “Purgatorio”, Canto VI, vv. 76-78
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“L’inferno italiano è popolato di maldestri peccatori che al rifiuto del concetto di colpa e di peccato uniscono la capacità di ridere dei guai in cui si trovano. E poiché il Diavolo laggiù è il padrone, ne deriva la necessità di imbrogliarlo. La nostra commedia è tutta qui.”
Ennio Flaiano, da “Melampus”, 1970
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“La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.”
Ennio Flaiano, da “Diario notturno”, 1956
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“L’Italia è il paese in cui sono accampati gli italiani.”
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Foto di Sonia Simbolo
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“L’Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l’incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l’intelligenza, come un vivido sangue. È un’intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d’un ingannevole, e forse insensato, conforto.”
Natalia Ginzburg, da “Le piccole virtù”, 1962
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“L’Italia è l’antica terra del Dubbio.”
Massimo D’Azeglio, da “i miei ricordi”, 1867 (postumo)
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“Gli italiani? […] quando tre si incontrano, due di loro formano ciascuno un partito, e il terzo fa subito una scissione.”
Antonio Caprarica, da “Gli italiani la sanno lunga”, 2009
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“L’Italia è un Paese di auspicanti, Paese di attese perfette dove ci si augura, anzi ci si illude che succeda qualcosa senza muovere un dito.”
Mauro Corona, da “Guida poco che devi bere”, 2013
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“Qual è la mia Italia? Semplice, […] Un’Italia ideale. Un’Italia seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi meritevole di rispetto. Il rispetto che nemmeno con mezzo secolo di democrazia è riuscita a guadagnarsi. Un’Italia laica e non imbelle. Un’Italia che non si lascia intimidire né dai turbanti né dai Fouché, dai Barras, dai Tallien. Un’Italia fiera di sé stessa, un’Italia che mette la mano sul cuore quando saluta la bandiera bianca rossa e verde. Insomma l’Italia che sognavo da ragazzina, quando non avevo scarpe ma traboccavo di illusioni. E quest’Italia, un’Italia che c’è, c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.”
Oriana Fallaci, da “La rabbia e l’orgoglio”, 2001
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“Arlecchino, Pinocchio e Pulcinella sono l’Italia del popolo, che si rappresenta, si denigra e si riscatta con la felicità che trasmette questo trio. Un’Italia del passato, ma che si può riconoscere oggi dovunque.”
Raffaele La Capria, su “Corriere della Sera”, 2009
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“L’Italia non cambierà finché migliaia di voi, italiani di domani, non verranno da migliaia di noi – i vostri padri e le vostre madri, i vostri datori di lavoro, i vostri superiori – a dire: «Così non si fa». Un figlio che entra in una stanza, si chiude la porta alle spalle e pronuncia queste quattro parole vale più di qualsiasi magistrato, carabiniere, finanziere, consulente, editorialista e confessore.”
Beppe Severgnini, da “Italiani di domani”, 2012
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«Fra qualche anno l’Italia sarà piena di disoccupati intellettuali, forniti di titoli di studio che non varranno più nulla… Nessuno si rassegna più alla propria condizione, l’autorità religiosa e del pater familias diminuisce ogni giorno, la filosofia è morta, siamo guidati da gente mediocre, la società ha bisogno di uomini di modesta levatura che sappiano fare un mestiere e basta…»
Eugenio Montale, da un’intervista di Giovanni Grazzini, Corriere della Sera, 30 gennaio 1973
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“L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.”
Pier Paolo Pasolini, da “La rabbia”, “Vie Nuove”, n. 36, 6 settembre 1962
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“Questa Repubblica si può salvare. Ma, per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione.”
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Nell’immagine: Bonvi, “Nick Carter”