Ciak

Comizi d’amore

13.08.2022
Tonino e Angela
“Ma davvero agli uomini interessa qualcos’altro che vivere?
Tonino e Graziella si sposano. Del loro amore essi sanno soltanto che è amore. Dei loro futuri figli sanno soltanto che saranno figli. È soprattutto quando è lieta e innocente che la vita non ha pietà.
Due ragazzi italiani si sposano e in questo loro giorno tutto il male e tutto il bene precedenti ad essi sembrano annullarsi, come ricordo della tempesta nella pace. Ogni diritto è crudele ed essi, esercitando il proprio diritto ad essere ciò che furono i loro padri e le loro madri, non fanno altro che confermare, cari come sono alla vita, la lietezza e l’innocenza della vita. Così la conoscenza del male e del bene e la storia, che non è né lieta né innocente, si trova sempre di fronte a questa spietata smemoratezza di chi vive alla sua sovrana umiltà.
Tonino e Graziella si sposano e chi sa tace, di fronte alla loro grazia che non vuole sapere.
E invece il silenzio è colpevole. E l’augurio a Tonino e Graziella sia: al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore.”
***
Pasolini e Moravia
«Sono reduce da un mondo di scandalizzati, tu, Moravia, ti scandalizzi o no?»
«No, mai. Assolutamente mai. Potrei dire che mi scandalizza la stupidità, ma poi non è vero neanche. Io penso che bisogna sempre cercare di capire che c’è sempre possibilità concreta di capire le cose, le cose che si capiscono non scandalizzano, tuttalpiù vanno riferite a un giudizio e il giudizio è legittimo, ma non lo scandalo.»
«Lo scandalo come elemento dell’istinto di conservazione. Tu, cosa diresti Moravia, per concludere?»
«Io direi questo: una credenza che sia stata conquistata con l’acume della ragione e con un esatto esame della realtà è abbastanza elastica per non scandalizzarsi mai; se invece è una credenza ricevuta, senza un’analisi seria delle ragioni per cui è stata ricevuta, accettata per tradizione, per pigrizia, per educazione passiva, è un conformismo.
Conformismo, insomma, come testarda certezza degli incerti».
Pier Paolo Pasolini, dal film-documentario “Comizi d’amore”, 1964

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