C’è stato un tempo in cui quando vedevo qualcuno raggiungere un grande risultato pensavo sospirando: “Beato lui, beata lei…”.
Pensavo al talento, alla fortuna, alla naturale predisposizione al successo che certe persone sembrano avere nella pelle come un’eredità genetica che non puoi scegliere.
Da un po’ di anni ho abbandonato la teoria della fioritura “facile” riservata ai fortunati.
Un fiore viene dalla rinuncia a restare seme, dalle dimissioni dal buio, dall’opera minuziosa del ramo, dal perfetto accordo dell’acqua col sole, dell’ape col vento, del freddo col tepore.
Così chi fiorisce raramente lo fa solo per talento, caso fortuito o dono naturale.
Ogni fiore viene da giorni operosi, spesso tutti uguali, da condizioni sfavorevoli umilmente mutate in circostanze disposte a farsi seminare, da un terreno dissodato, potature dei giusti rami e aria buona ogni mattina.
Un grande risultato non è mai un colpo di fortuna.
Perché la fortuna non esiste.
Fiorire è un lavoro di squadra.
Manuela Toto
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Foto di Arianna Arcangeli