“Fin dall’inizio gli uomini hanno usato il nome di Dio per giustificare l’ingiustificabile.”
“Opera del poeta. . . nominare l’innominabile, indicare le frodi, schierarsi, avviare discussioni, plasmare il mondo e impedirgli di addormentarsi.”
«Per rinascere» cantò Gibreel Farishta, precipitando dai cieli, «devi prima morire. Ho-ji! Ho ji! Per scendere sulla terra rotonda, bisogna prima volare. Tat-taa! Taka-thun! Come puoi ancora sorridere, se prima non avrai pianto? Come conquisti il cuore del tuo amore, signore, senza un sospiro?
“La realtà è una questione di prospettiva; più ti allontani dal passato, più sembra concreto e plausibile, ma man mano che ti avvicini al presente, sembra inevitabilmente sempre più incredibile.”
Salman Rushdie
*****
I versi satanici
“La città di Jahilia è fatta tutta di sabbia, i suoi edifici sono stati costruiti col deserto in cui sorgono. È uno spettacolo che lascia meravigliati: cinta di mura, con quattro porte, è un autentico miracolo compiuto dai suoi abitanti, che hanno imparato il trucco di trasformare le bianche e sottili dune di sabbia di questi luoghi dimenticati da Dio – il simbolo stesso dell’incostanza, la quintessenza dell’instabilità, della variabilità, dell’insidiosità, dell’assenza di forma – e ne hanno fatto, per alchimia, la materia prima della loro permanenza da poco scoperta. Queste persone distano non più di tre o quattro generazioni dal loro passato di nomadi, quando erano sradicate come le dune, o meglio, radicate nella consapevolezza che la loro casa era il viaggio.
– Il migratore invece può fare completamente a meno del viaggio; esso è soltanto un male necessario; l’importante è arrivare.”
“Un uomo che decide di inventare se stesso, si assume il ruolo del Creatore, almeno secondo un certo modo di vedere le cose: è uno snaturato, un bestemmiatore, un abominio tra gli abomini. Da un altro punto di vista, potreste vedere pathos nella sua persona, eroismo nella sua lotta, nella sua disponibilità a rischiare: non tutti i mutanti sopravvivono. […]
Un uomo che inventa se stesso ha bisogno di qualcuno che creda in lui, per dimostrare che ce l’ha fatta. Di recitare ancora la parte di Dio, potreste dire. Ma potreste anche scendere qualche gradino e pensare a Tinker Bell: le fate non esistono se i bambini non battono le mani. O potreste semplicemente dire: significa proprio questo essere un uomo. Non è solo il bisogno di esser creduti, ma quello di credere in un altro.”
“Per rinascere» cantò Gibreel Farishta, precipitando dai cieli, «devi prima morire. Ho-ji! Ho ji! Per scendere sulla terra rotonda, bisogna prima volare. Tat-taa! Taka-thun! Come puoi ancora sorridere, se prima non avrai pianto? Come conquisti il cuore del tuo amore, signore, senza un sospiro?”
“Noi siamo creature dell’aria, Le nostre radici sono nei sogni E nelle nubi, rinati in volo.”
“Una delle cose straordinarie riguardo agli eventi umani è che l’impensabile diventa pensabile.”
Salman Rushdie, da “Versi satanici”, 1988
*****
Midnight’s Children
“Chi sono?
La mia risposta:
Io sono la somma di tutto ciò che mi ha preceduto, di tutto ciò che mi è stato visto fare, di tutto ciò che mi è stato fatto. Io sono tutti coloro il cui essere-nel-mondo è stato influenzato dal mio. Sono tutto ciò che accade dopo che me ne sono andato, cosa che non sarebbe accaduta se non fossi venuta.”
Salman Rushdie, da “Midnight’s Children”, 1981