“In questo mondo esiste una legge misteriosa – se non esistesse, il mondo sarebbe perduto da migliaia di anni – dura e inviolabile: il male trionfa all’inizio, ma alla fine viene sempre sconfitto.
Si tratta di una lotta necessaria e occorre molta fatica perché l’uomo conquisti ciò che gli spetta – e la libertà è il bene più prezioso: non viene concessa gratis né dall’uomo né da Dio.
La Libertà va di terra in terra, dove la chiamano, di cuore in cuore, insonne, indocile e inflessibile. Ora la chiamano a Cipro e la vediamo correre con slancio sicuro sulle zolle insanguinate di quell’isola.
Creta le invia un messaggio, la sua voce lacera il mare, attraversa il Dodecaneso e le grida:
“Resisti, sorella! Anche io allo stesso modo sono stata crocifissa, ho sofferto e ho visto la resurrezione: così sarà anche per te!“.
“La sorte,” dice ancora Makrighiannis, “ha voluto che noi Greci fossimo pochi di numero… Dall’antichità fino ai nostri giorni, tutte le belve lottano per divorarci e non riescono; strappano qualche brandello ma il lievito rimane.”
Questo “lievito” io lo chiamo scintilla. E’ la scintilla che brucia immortale nelle viscere della Grecia.
Questo è il segreto della Grecia: brucia come la fenice del mito, si fa cenere e dalla cenere risorge rinnovata. Non morirà quindi mai questa stirpe? Non saranno in grado di cancellarla dalla faccia della terra nemmeno le discordie intestine? No.
Sicuramente dentro di lei c’è qualcosa di inatteso, di rinnovato, di davvero divino; e avevano ragione i nostri occhi di bambini a identificare la Passione di Cristo con la Passione di Creta, e sono sicuro che altrettanto fanno oggi i bambini ciprioti per la Passione di Cipro, mentre anche loro attendono con fede incrollabile, come noi allora, la Resurrezione.
Ma fino a quel giorno, la nostra stirpe resterà crocifissa e griderà.
Secondo un vangelo apocrifo l’amato discepolo Giovanni stava sotto la Croce e con gli occhi pieni di lacrime guardava il crocifisso, vedeva chiaramente il volto di Gesù dilaniato dal dolore; ma piano piano il volto scompariva e d’un tratto Giovanni fu preso dal terrore: non vedeva più sulla Croce il volto di Cristo, ma migliaia di volti – uomini, donne, bambini – crocifissi.
E poi, d’improvviso, tutto si dissolse. Sulla roccia solitaria non restò che la Croce e sopra la Croce un Urlo crocifisso.
Oggi questo Urlo crocifisso pieno di dolore e di resurrezione, è la Grecia.”
Nikos Kazantzakis, da “Captain Michalis”, 1953
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Nell’immagine: Edvard Munch, “Golgotha”, 1900