Linguaggi

Ricette per inventare i colori

03.10.2022
“Dopo la pioggia la terra, come una ragazza un cappello di paglia azzurro, s’è messo il cielo sul capo.”
Gesualdo Bufalino, da “Il malpensante”, 1987
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   Marc Chagall, “Cavallo di ebano”, 1948
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Terra azzurra
“Qui sono al sicuro, qui ci sono querce intorno ai muri,
qui scintilla lo stretto tra monti corrosi dal mare.
Se me ne sto in piedi alla finestra
le querce immense hanno
una profonda tonalità oleosa
come un dipinto antico,
sul cielo di smalto azzurro
nubi ritardatarie
si rincorrono dal mare.
Querce nel sole d’autunno!
Terra azzurra, terra di monti, terra di mare
ed ere alle mie spalle
in una festa di colori
e ardore.
Oggi ci sono freddo e fiocchi di neve nell’aria,
i rami nudi si protendono come artigli
verso il caldo e l’ultimo ozono.
Mi inoltro nella terra azzurra
sotto le foglie che cadono.
E un giorno sarà spoglio Yggdrasil *”
* Nella mitologia norrena, è l’albero sul quale si regge il mondo
Olav Håkonson Hauge, “Terra azzurra”
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  Claude Monet, “Ninfee azzurre”, 1915-1919
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Ode al fiore azzurro
“Camminando verso il mare
nella prateria
oggi è novembre,
tutto è nato ormai,
tutto ha statura,
ondulazione, fragranza.
erba dopo erba
intenderò la terra,
passo per passo,
fino alla linea impazzita
dell’oceano.
D’improvviso un’onda
d’aria agita e ondeggia
l’orzo selvatico:
salta
il volo di un uccello
dai miei piedi, il suolo
pieno di fili d’oro,
di petali senza nome
brilla d’improvviso come rosa verde
si aggroviglia in ortiche che rivelano
il nemico comune,
agili steli, rovi
punteggiati,
differenza infinita
di ogni vegetale che mi saluta
a volte con un rapido
scintillo di spine
o con la pulsazione del suo profumo
fresco, fine ed amaro.
Andando verso le schiume
del Pacifico
con lento passo per la bassa erba
della primavera nascosta,
sembra
che prima che la terra abbia fine
cento metri prima dal più grande oceano,
tutto sia diventato delirio,
germinazione e canto.
Le minuscole erbe
si incoronarono d’oro,
le piante dell’arena
diedero raggi violetti
e ad ogni piccola foglia dimenticata
giunse un segnale di luna o di fuoco.
Vicino al mare, camminando,
nel mese di novembre,
tra i cespugli che ricevono
luce, fuoco e sole marini,
ho trovato un fiore azzurro
nato nella durissima prateria.
Da dove, da che fondo
trai il tuo raggio azzurro?
La tua seta tremante
sotto la terra
comunica col mare profondo?
Lo sollevai tra le mani
e lo guardai come se il mare vivesse
in una sola goccia
come se nel combattimento
della terra e delle acque
un fiore levasse in alto
un piccolo stendardo
di fuoco azzurro, di pace irresistibile,
d’indomita purezza.”
Pablo Neruda, “Ode al fiore azzurro”
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 Joan Miró, “L’oro dell’azzurro”, 1967

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L’uccello azzurro

 

“Nel mio cuore c’è un uccello azzurro
che vuole uscire,
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio che
nessuno ti veda.

Nel mio cuore c’è un uccello azzurro
che vuole uscire
ma gli verso addosso whisky e aspiro
il fumo delle sigarette
e le puttane e i baristi
e i commessi del droghiere
non sanno che lì dentro c’è lui.

Nel mio cuore c’è un uccello azzurro
che vuole uscire
ma io con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani giù, mi vuoi fare
andar fuori di testa?
vuoi mandare all’aria tutto il mio lavoro?
vuoi far saltare le vendite dei miei libri in Europa?

Nel mio cuore c’è un uccello azzurro
che vuole uscire
solo di notte qualche volta
quando dormono tutti.
Gli dico: lo so che ci sei,
non essere triste
poi lo rimetto a posto,

ma lui lì dentro un pochino canta,
mica l’ho fatto davvero morire,
dormiamo insieme così
col nostro patto segreto
ed è così grazioso da far piangere
un uomo, ma io non piango,
e voi?”

 

Charles Bukowski, “L’uccello azzurro”

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Cfey, “Blue day”, 2021

 

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Tra le cose che hai lasciato

 

…”tra le cose che hai lasciato
in quella scatola dei ricordi
ho trovato un po’ di blu
sembra perfetto
per appoggiarci la notte
chissà se da dove sei
riconoscerai il tuo blu
se allungando le mani
ti sporcherai le dita
di questa notte
inzuppata di blu
e sorriderai un po’
riconoscendone il sapore”

m.c.m. (Maria Carmela Micciché) – Fonte: IL caffè di Marek

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Henri Matisse, “Nudo blu IV”, 1952

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Rimane questo celeste, questo azzurro
“Rimane questo celeste, questo azzurro
e questo rumore del cobalto: di noi
andanti per le vie segrete, grazie
e di nuovo ci saremo: per una luna
che sale la rocca a interpretare
chiaramente il destino e il ritorno,
come animali metafisici che fiutano
l’assenza di un bianco gatto.”
Giuseppe Piccoli, da “Fratello poeta”, 2012

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Ricetta per fare l’azzurro
“Se vuoi fare l’azzurro,
prendi un pezzo di cielo e mettilo in una pentola grande,
che tu possa porre sul fuoco dell’orizzonte;
poi mescola il blu con gli avanzi di rosso
dell’alba, fino a che non si sciolga;
vuota tutto in una bacinella ben pulita,
perché non rimanga nulla delle impurità della sera.
Infine, setaccia i rimasugli dorati della sabbia
del mezzogiorno, finché il colore non aderisca al fondo di metallo.
Se, vuoi, per far sì che i colori non si separino
con il tempo, aggiungi nel liquido
un nocciolo di pesca bruciato.
Lo vedrai disfarsi, senza lasciare traccia che una volta
lì lo mettesti; e nemmeno il nero della cenere lascerà venature d’ocra
sulla superficie dorata. Potrai, allora, sollevare il colore
all’altezza degli occhi e confrontarlo con l’azzurro autentico.
Entrambi i colori ti sembreranno somiglianti, senza che
possa distinguere l’uno dall’altro.
Così ho fatto io, Abraham ben Judá Ibn Haim,
miniatore di Loulé e ho lasciato la ricetta a chi vorrà,
un giorno, imitare il cielo.”Nuno Júdice, “Ricetta per fare l’azzurro”, da “Meditazioni sulle rovine”,1995

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Colori

“S’io riposo, nel lento divenire
degli occhi, mi soffermo
all’eccesso beato dei colori;
qui non temo più fughe o fantasie
ma la penetrazione mi abolisce.
Amo i colori, tempi di un anelito
inquieto, irrisolvibile, vitale,
spiegazione umilissima e sovrana
dei cosmici perché del mio respiro.
La luce mi sospinge ma il colore
m’attenua, predicando l’impotenza
del corpo, bello, ma ancor troppo terrestre.
Ed è per il colore cui mi dono
s’io mi ricordo a tratti del mio aspetto
e quindi del mio limite.”

Alda Merini, “Colori”

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Albert Desmangles, artista haitiano

 

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Cavalletto abbandonato
“Siamo a corto di colori.
Segreti tradotti
e ritradotti nel verde,
scambio di sapienze e prati,
sensazione di fascine,
traslucido bianco-larva.
Ombreggiature, espedienti
per ordinamenti grigi.
La fede appartiene all’arcobaleno.
Domani sarà visibile
quel che è al di là del viola.
La paura dei nostri cuori
è quella dello schermo.
Gli addii,
non riducibili oltre:
chi vede non vedrà più.”
Günther Eich, da “Occasioni, piante e sassi”, 1966 (traduzione di Lorenzo Bonosi)
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Nell’immagine: Carlos Cruz-Diez, “Chromosaturation”

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