“Passa, certo che passa
Il tempo cammina e lascia la sua traccia
Disegna una riga sopra la mia fronte
Come fosse la linea di un nuovo orizzonte
Cambia, la mia faccia cambia
Cambia la mia testa, il mio punto di vista
La mia opinione sulle cose e sulla gente
Cambia del tutto o non cambia per niente
E poi e poi e poi sarà
Che quando penso di voler cambiare il mondo
Poi succede che
È lui che invece cambia me
E poi e poi e poi sarà
Che quando penso di voler salvare il mondo
Poi succede che
È lui che invece salva me
Passa, e certo che passa
L’uomo cammina e lascia la sua traccia
Costruisce muri sopra gli orizzonti
Stabilisce confini, le leggi, le sorti
Sbaglia, sbaglia chi non cambia
Chi genera paura, chi alimenta rabbia
La convinzione che non cambierà mai niente
È solo un pensiero che inquina la mente
E poi e poi e poi sarà
Che quando penso di voler cambiare il mondo
Poi succede che
È lui che invece cambia me
E poi e poi e poi sarà
Che quando sento di voler salvare il mondo
Poi succede che
È lui che invece salva me
C’è che siamo padroni di tutto e di niente
C’è che l’uomo non vede, non parla e non sente
Qui c’è gente che spera in mezzo a gente che spara e dispera l’amore
Qui c’è chi non capisce che prima di tutto la vita è un valore
E se fosse che stiamo davvero sbagliando
E facendo il più brutto dei sogni mai fatti
E se fosse che stiamo soltanto giocando
Una partita di scacchi tra il nero ed il bianco, il nero ed il bianco
E poi e poi e poi sarà
Che quando penso di voler cambiare il mondo
Poi succede che
È lui che invece cambia me
E poi e poi e poi sarà
Che quando sento di voler salvare il mondo
Poi succede che
È lui che invece salva me
C’è che siamo padroni di tutto e di niente
C’è che l’uomo non vede, non parla e non sente
Qui c’è gente che spera in mezzo a gente che spara e dispera l’amore
Qui c’è chi non capisce che prima di tutto la vita è un valore, la vita è un valore”
Fiorella Mannoia, “Padroni di niente”, dall’album omonimo del 2020