Kierkegaard su Hegel
“Kierkegaard diceva di Hegel: ricorda qualcuno
che erige un enorme castello, ma vive
in una semplice capanna, lì nei pressi.
Così l’intelligenza abita in una modesta
stanza del cranio, e quegli stati meravigliosi
che ci furono promessi sono ricoperti
di ragnatele, per ora dobbiamo accontentarci
di un’angusta cella, del canto del carcerato,
del buonumore del doganiere, del pugno del poliziotto.
Abitiamo nella nostalgia: Nei sogni si aprono
serrature e chiavistelli. Chi non ha trovato rifugio
in ciò che è vasto, cerca il piccolo. Dio è il seme
di papavero più piccolo al mondo.
Adam Zagajewski, “Kierkegaard su Hegel”
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Epimenide
Un raggio obliquo distende
alcuni metri d’ombra
oltre il pensiero possibile.
È contorto l’oblio di questi meandri:
una vera e falsa menzogna
generò tutto il mondo tramontato.
Io traggo la memoria dal pensiero vuoto,
ma ora che ogni dubbio è raddoppiato
dormirò per molto tempo
nel sepolcro di colui che visse invano.
Giovanni Strocchi, da “Socrate il cinico”
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Foto di Sonia Simbolo