“L’uomo beve il Tè perché lo angoscia l’uomo. Il Tè beve l’uomo, l’erba più amara.”
Guido Ceronetti, da “Pensieri del tè”, 1987
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“Il tè, bevanda di popoli cerimoniosi, somiglia al monsone, alle piogge tropicali; calmante oppure eccitante, invita alle parole, alla distensione.”
Pascal Bruckner, da “Parias”, 1985
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William McGregor Paxton, “Foglie di tè”, 1909
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“Prima di diventare una bevanda, il tè era una medicina. Solamente nell’VIII secolo in Cina venne introdotto nel regno della poesia come uno dei divertimenti eleganti. Nel corso del XV secolo il Giappone elevò questa bevanda al rango di una vera religione estetica: il Teismo.”
Okakura Kakuzō, da “Il libro del tè”, 1906
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“Il Teismo è un culto fondato sull’adorazione del bello, nello squallore dell’esistenza quotidiana. La sua essenza è costituita da purezza, armonia, mistero della reciproca carità e romanticismo dell’ordine sociale. È essenzialmente il culto dell’Incompiuto, un tentativo delicato di raggiungere il possibile in mezzo a quell’Impossibile che chiamiamo vita.”
Okakura Kakuzō, ibidem
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“La filosofia del tè non è un banale estetismo, almeno nell’accezione in cui usiamo comunemente questo termine, poiché essa ci aiuta a esprimere, insieme all’etica e alla religione, il nostro modo di vedere l’uomo e la natura.”
Okakura Kakuzō, ibidem
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“Oriente e Occidente, come due draghi scagliati in un mare agitato, lottano invano per riconquistare il gioiello della vita […]. Beviamo, nel frattempo, un sorso di tè. Lo splendore del meriggio illumina i bambù, le sorgenti gorgogliano lievemente, e nella nostra teiera risuona il mormorio dei pini. Abbandoniamoci al sogno dell’effimero, lasciandoci trasportare dalla meravigliosa insensatezza delle cose.”
Okakura Kakuzō, ibidem
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“Nel liquido ambrato che riempie la tazzina di porcellana color avorio, l’iniziato può gustare il delicato riserbo di Confucio, il gusto piccante di Lao-tzu e il sapore etereo dello stesso Sakyamuni.”
Okakura Kakuzō, ibidem
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“Mettemmo l’acqua per il tè a bollire sulla prua e ce ne andammo a poppa con la decisione di non occuparci più del bricco e pensare alle altre cose necessarie. Questo è l’unico sistema perché un bollitore serva al suo scopo sul fiume. Se si accorge che state aspettando con impazienza l’acqua bollente, non comincerà mai più a cantare. Il meglio da fare è di andarsene e cominciare a mangiare come se non voleste prendere il tè. Meglio non voltarsi nemmeno a guardarlo; vedrete che allora comincia subito a schizzar acqua bollente, matta per la voglia di diventare tè.”
Jerome K. Jerome, da “Tre uomini in barca”, 1889
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“Chi potrebbe negare che quando sto sorseggiando il tè nell’apposita sala, io non stia ingoiando anche l’intero universo e che questo istante in cui porto la mia tazza alle labbra non sia l’eternità stessa che trascende il tempo e lo spazio?”
Daisetsu Teitarō Suzuki, da “Zen e cultura giapponese”, 1959
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“Il caffè è per i vincenti, per gli intraprendenti, per chi ignora il tè, rinuncia al pranzo, si alza presto, si impegna perché è oppresso dai sensi di colpa, per mentecatti privi di spiritualità, ossessionati dal denaro e dal prestigio sociale. Dovremmo rifuggire il caffè e dedicarci anima e corpo al tè, l’antica bevanda dei poeti, dei filosofi e dei meditatori.”
Tom Hodgkinson, da “L’ozio come stile di vita”, 2004
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Nell’immagine in evidenza: Mizuno Toshikata, “Cha no yu nichinichisō”