Gli haiku di José Juan Tablada, il poeta messicano che si innamorò del Giappone:
Arte: con il tuo ago d’oro
le farfalle di un istante
ho cercato di inchiodare alla carta;
brevi versi che fanno risplendere
come gocce di rugiada
le rose del giardino;
piante e alberi
guardino queste pagine
come fiori in un erbario.
Grano taumaturgo
che nel teatro del tuo aroma
fai rivivere amori perduti;
impaurita lumaca di mare,
invisibile sulla spiaggia, dona
il suo canto all’immensità!
Gocciola senza sosta
il miele dall’alveare:
ogni goccia, è un’ape.
Pavone, larga folgore:
nel pollaio democratico
passa come un papa.
Missile dall’asta lunga
non appena si alza, il bambù si inchina
in una pioggia di minuscoli smeraldi.
Mille canzoni diverse:
la voliera musicale
è una torre di Babele.
Tozzi di fango:
nel sentiero in penombra
saltano i rospi.
Con le mille fiamme dei suoi fiori
il sambuco
è un lampadario gigante.
Strass di rugiada
accendi, lucciola,
la tua lampada di Aladino!
Oh, barcaiolo
nella tua barca io sogno:
portami lungo i fiumi della notte
sulla riva d’oro di un altro giorno…
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Nell’immagine: Dipinto di Haruyo Morita