“Morte: Qualcosa che non va, fratello?
Santa Claus: Sì.
Morte: Sei malato?
Santa Claus: Sì, sono malato, ma nel cuore. Sono accorato.
Morte: Qual è il problema? Su, dillo.
Santa Claus: Ho così tanto da donare! E nessuno è disposto a prendere…
Morte: Anch’io ho un problema di distribuzione, ma nell’altro senso.
Santa Claus: Nell’altro senso?
Morte: Esatto.
Santa Claus: E cioè?
Morte: Voglio dire che ho così tanto da prendere e nessuno vuol dare.
Santa Claus: Strana cosa.
Morte: […] Ora, riguardo a quest’indole indonabile che tu tenti di donare, questo dono che nessuno è capace di prendere – che cos’è esattamente?
Santa Claus: Non lo so.
Morte: Io invece lo so.
Santa Claus: Davvero?
Morte: Sì. È il dono dell’intesa, il dono dell’intendere.
Santa Claus: Il dono dell’intesa?
Morte: Sì: il dono dell’intesa.
Santa Claus: Ma dimmi, come fai a saperlo?
Morte: Sei tu che me l’hai detto quando mi hai risposto «Non lo so». E me l’hai anche detto quando hai affermato di avere qualcosa da donare. L’intesa, infatti, non è forse l’unico dono? Ebbene, questo è precisamente il tuo problema. Noi non viviamo in un’epoca di doni: questa, amico mio, è piuttosto un’età di venditori e di mercanti, l’età del mercato; e tu sei carico dell’unica cosa che non può essere venduta.
Santa Claus: Posso farti una domanda?
Morte: Prego.
Santa Claus: Qual è la cosa più facile da vendere?
Morte: La conoscenza.
Santa Claus: La conoscenza – priva di intesa, priva dell’intendere?
Morte: Esatto.”