Questa canzone in lingua catalana è uno dei più celebri simboli della resistenza al franchismo, al fascismo e a qualsiasi forma di oppressione. Composta nel pieno della dittatura franchista, la canzone fu rigorosamente vietata fino alla morte di Francisco Franco:
“Disse un vecchio a un bambino
lo vedi quel recinto là
se tu gli vai vicino
vedrai si può sradicar
Lo guardò fisso il bambino
poi disse andiamo a provar
ma senza sega e piccone
io non so come far
Se tu lo tiri per di qui
mentre io lo spingo verso là
vedrai che cade cade cade
già comincia a vacillar
Se tu lo tiri per di qui
mentre io lo spingo verso là
vedrai che cade cade cade
e vivremo in libertà
Il vecchio era assai forte
ma quando avanzò l’età
la sua energia si disperse
e più non potè lavorar
ma per fortuna il bambino
debole e gracile allor
prese del vecchio la forza
e si rimise al lavor
Se tu lo tiri per di qui
mentre io lo spingo verso là
vedrai che cade cade cade
già comincia a vacillar
Se tu lo tiri per di qui
mentre io lo spingo verso là
vedrai che cade cade cade
e vivremo in libertà.
Tanti recinti abbattuti
ma tanti ne restano ancor
per quanti ne han costruiti
li raderemo al suol
continueremo a cantare
la solita vecchia canzon
finchè là sull’orizzonte
non sarà libero il sol
Se tu lo tiri per di qui
mentre io lo spingo verso là
vedrai che cade cade cade
già comincia a vacillar
Se tu lo tiri per di qui
mentre io lo spingo verso là
vedrai che cade cade cade
e vivremo in libertà.”
Lluís Llach, “L’estaca” (titolo originale), 1968
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In evidenza: La foto, scattata da Juan Guzmán il 21 luglio del 1936, ritrae la volontaria francese Marina Ginestà, 17 anni, durante la rivolta di Barcellona